Petronio: «A Mantova decisivo l’approccio»

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PETRONIO CHE ARIA TIRA

«Il dualismo con Brescia è relativo. Siamo più concentrati sulla marcia verso i playoff, sebbene sia una situazione molto stimolante. Torino con Ian Miller adesso ha più pericolosità offensiva. Durante questa stagione hanno dovuto cambiare assetto in corsa, ma appena troveranno il loro equilibrio saranno una squadra temibile per chiunque, soprattutto nei playoff».Queste le prime dichiarazioni di Gianluca Petronio, direttore sportivo della Tezenis Verona, ospite mercoledì 4 febbraio dalle 13 negli studi di TeleArena a «Che Aria Tira Basket», trasmissione condotta dal giornalista Alessandro D’Errico. «Domenica non abbiamo sottovalutato Trieste – ha proseguito Petronio – perché sappiamo e sapevamo che sono squadra energica, con ottimi istinti offensivi e grandi individualità. Abbiamo approcciato la partita da squadra vera, difendendo forte e trovando il modo di arrivare spesso al loro canestro. Nella seconda parte invece c’è stato un calo di tensione e di concentrazione e non abbiamo difeso come al solito. Stiamo cercando di capire cosa è successo. Non è giustificabile, anche perché abbiamo dimostrato di essere in grado di girare a nostro favore finali complicati e di trovare le forze che ci servono in ogni momento di una partita. Inoltre è anche una questione di rispetto per il nostro pubblico. Devono vedere sempre 40 minuti di impegno. Bisogna ragionare su questa situazione, senza farla diventare un problema. Adesso ci aspetta una partita non facile a Mantova. Sarà fondamentale l’approccio di tutti, soprattutto di coloro che usciranno dalla panchina perché non sappiamo ancora se Ndoja per domenica avrà recuperato dal suo infortunio. Monitoreremo le sue condizioni giorno per giorno. Giocare a mezzogiorno non sarà un problema. Di mattina faremo una colazione integrata che ci darà le energie necessarie. Un’altra spinta fondamentale arriverà invece dall’apporto del nostro pubblico. Mantova è stata molto generosa per quanto riguarda il numero di biglietti a nostra disposizione. So che ne sono stati venduti già più di 200 e sono sicuro che i nostri tifosi coglieranno l’occasione per accorrere in massa. Gandini? È il classico giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere. A volte è persino fin troppo modesto».