«Brescia avversario difficile»

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DEPOL LUNEDIPALLONE

«A Casale è successo che loro ad un certo punto hanno iniziato a fare anche i canestri difficili. Noi avevamo due assenze importanti nel reparto lunghi e quando si è alzato il livello di intensità siamo andati in riserva di energia. La sconfitta comunque non ci preoccupa. Ci preoccupano di più le condizioni fisiche dei nostri infortunati che speriamo di recuperare al più presto. Da domani penseremo solo alla partita di venerdì contro Brescia». Così Alessandro De Pol, viceallenatore della Tezenis Verona, lunedì sera 16 febbraio a «Lunedì nel Pallone», trasmissione di TeleArena condotta dal giornalista Riccardo Verzé, in onda dalle 21.10. «Venerdì non si decide il primo posto – ha spiegato De Pol – ma ci sono in ballo presupposti importanti per il proseguio della stagione. Per quanto riguarda le condizioni di Gandini e Ndoja le valuteremo nei prossimi due giorni. Mi aspetto un PalaOlimpia pieno, carico e corretto. Brescia sarà un’avversaria difficile. In estate non era annoverata tra le favorite del campionato, ma silenziosamente e a fari spenti hanno fatto grandi cose. Vedremo che cosa saranno in grado di fare quando la pressione aumenterà anche per loro. Lo stato della nostra pallacanestro? Si è ritirata un’altra squadra dal nostro campionato e questo non è un bello spot per la categoria. Purtroppo è andata così. Sono fallite due società dopo solo due anni di dilettantismo. Le garanzie richieste in estate sono state troppo basse o comunque inutili. Adesso è stato cambiato l’organigramma della Lega. Ci sono persone competenti e appassionate che hanno promesso di cambiare le cose. Al momento attuale la pallacanestro non attira gli investimenti. Il mio futuro? È ovvio che quella di guidare una squadra come head coach sia una mia ambizione, ma per adesso sono molto felice della posizione che ricopro. Mi piace molto lavorare insieme ad una persona così preparata come Alessandro Ramagli. Ogni giorno imparo cose nuove e scopro nuove prospettive con cui valutare quello che avviene in campo. È un’esperienza che in futuro mi servirà sicuramente. Fare il vice a Gianmarco Pozzecco? No, non ce la farei mai. Era già difficile stargli dietro quando giocavamo assieme. Mi ha stupito quando ha deciso di fare l’allenatore, ma sapevo che una volta cominciato lo avrebbe fatto bene perché è una persona molto intelligente».