Rassegna stampa: L’Arena 8 marzo 2015

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UMEH TORINO COPPA

Tezenis in finale. La Coppa Italia ora è a un passo

La Tezenis conquista la finale di Coppa Italia di serie A2 Gold. Lo fa battendo Torino 95-78 con grande autorità. Partita dura, giocata, però, con intelligenza dai veronesi che hanno saputo prendere in mano l’incontro al momento giusto. Stasera la finalissima, sempre a Rimini, contro Ferentino. Palla a due alle 18,15. Ci sarà da battere anche la stanchezza. Ma la squadra di Ramagli ha mille risorse.
Punto a punto, a ritmo lento. Senza esagerare. Verona sfida Torino cercandolo negli occhi. L’energia va conservata, lo sanno entrambe. Ne esce un primo quarto di salite e poche discese. La Tezenis trova il solito Monroe: ottimo al rimbalzo, allo scarico e al prezioso lavoro di apertura in post basso. Arrivano punti e qualità. Ndoja trova l’ispirazione dalla distanza e infila tre bombe di salute. Umeh entra leggero in marcatura. E Verona si accorge di non dare la giusta pressione sui cecchini della Manital. Per Lewis è un invito a nozze: stacco e conclusione dalla corda. Per lui subito nove punti. La Scaligera sbaglia qualcosa in transizione. Un paio di palle perse frutto di troppa frenesia e scelte sbagliate. Ma ci sta. Il primo quarto si chiude con Torino avanti di uno (25-24). Verona sa che l’avversario ha giocato 24 ore prima. O accelera o fa girare la palla ancora più veloce.
Cambia poco nella lettura tattica del secondo quarto. C’è un dato da non sottovalutare: Mancinelli si carica del suo quarto fallo. Troppi per restare in campo ancora. E coach Bechi è costretto a toglierlo dalla mischia. E’ un gioco di sorpassi. Avanti Torino, avanti Verona. Pure Reati comincia a pungere dall’arco. Giuri preciso e calmo mette 3/4 dall’area. Non c’è più Lewis a lanciar granate dalla distanza per Torino. Lo sostituisce Miller che trova grazia, precisione e forse anche tropo spazio per andare a piazzare le sue esecuzioni prepotenti. I punti sono nove. Gergati si ferma a sette ma inizia a far macinare la macchina Torino. Giachetti, uomo di valore ed esperienza colpisce al cuore Verona con una conclusione beffarda sull’urlo della sirena dei 24″. La Manital guadagna il massimo vantaggio all’intervallo: 47-42. Tutto in gioco. La sfida ai rimbalzi non offre motivi di preoccupazioni (Torino avanti 17-16). Nelle conclusioni dal campo c’è sostanziale equilibrio. Ai liberi piemontesi quasi perfetti (89 per cento). Le sette palle perse di Verona (contro le tre di Torino) fanno pensare che la squadra di Ramagli deve trovare letture di gioco spogliate da inutili frenesie. Basta un dato: proprio da palla persa i gialloblù hanno incassato undici punti. Si sbaglia, ci sta. Ma con due tempi tutti da giocare, c’è tempo anche per rimediare.
Verona esce dallo spogliatoio cattiva e arrabbiata. Subito arriva un parziale di 12-2 che risucchia Torino e manda i piemontesi in difficoltà. Tanta energia dalla Tezenis e finalmente anche punti infuocati dalle mani di Umeh. Giachetti ha mani nobili e tiene Torino sull’altana. Ma la Scaligera sul 60-59 per la Manital gioca da capolista. Difende aggressiva sul perimetro, presidia l’area, fa prendere cattivi tiri agli americani di Torino e bombarda con sfacciataggine: De Nicolao, Ndoja, Umeh. Verona scava il solco e trova un vantaggio di dieci punti. Alla terza sirena il tabellone ricorda che la Tezenis è avanti 72-63. Ora il cuore e la calma.
Verona non trova il loop giusto nei primi istanti dell’ultimo quarto. Torino si fa trascinare dalla rabbia e porta a casa punti. La Scaligera si fa irretire: la palla circola male e la pressione scende. La Manital gratta punti e torna in gioco. Ma la Tezenis è signora del parquet. Stacca la spina dell’avversario. Manda Monroe ripetutamente a canestro. Gira la palla con destrezza. E si fa trovare avanti 89-74 a 3′ dalla fine. Le grandi fanno così: accelerata e via. Fino alla vittoria.

Simone Antolini