Rassegna stampa: L’Arena 22 febbraio 2015

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2000 - RAMAGLI BIELLA DUE (3)

Ramagli cita Jordan ed esalta la Tezenis

Dice il saggio: “Non vince chi non casca mai. Vince chi casca, ma poi è in grado di rialzarsi”. Alessandro Ramagli cita una frase di Micheal Jordan, un guru per tutti quelli che giocano a basket. Il pensiero esce dopo la straordinaria prestazione offerta dalla Tezenis contro Brescia. Verona di nuovo regina. Prima in tutto. Anche per pubblico. In 5000 hanno assistito alla notte magica offerta dalla Scaligera contro una grande Leonessa. Lo spettacolo è stato attore principale con i gialloblù tornati nuovamente in vetta al campionato di A2 Gold. E il giorno dopo è ancora più bello. “Abbiamo giocato con una cornice di pubblico che forse non c’era nemmeno a Desio per le Final Eight di Serie A”.
Così Ramagli racconta la sua particolarissima partita, vissuta come sempre a bordo campo a gestire cambi, giochi e infortunati. Già, perchè anche questo è un aspetto che va ricordato. La Tezenis, infatti, era arrivata alla sfida contro Brescia in condizioni precarie. Nodja al rientro dopo tre turni di sosta forzata, Gandini si è presentato in campo con un fianco dolorante. Giuri ha fatto i conti con una caviglia dolorante. Nonostante tutto, tutti hanno dato tutto. Gioco di parole che esalta i giochi di una splendida Verona.
E poi il pubblico. Corretto, caloroso, carico di passione. “Questa è la cosa più importante” sottolinea Ramagli. “Quando sposti tutte queste persone significa che c’è affetto, partecipazione e un fuoco che cresce e infiamma i tifosi, sia a Verona che a Brescia. La partita è stata molto bella e si è vista una pallacanestro di grande qualità. Tutte e due le squadre hanno dimostrato di essere le degne capoliste”.
L’analisi della partita? Va al di là di ogni valutazione tecnica. Va al di là della vittoria netta ai rimbalzi, della prestazione coraggiosa e commovente di capitan Boscagin. Lui e i suoi compagni hanno reso grande una serata piena zeppa di trappole. Disseminate con astuzia da quelli della Centrale del Latte. “Devo rendere grande merito ai miei ragazzi” ha proseguito Ramagli “ma anche agli avversari. Non sono mai morti. Li abbiamo accoltellati quattro, cinque volte e loro si sono staccati sempre il pugnale dal costato, come sanno fare solo le grandi squadre. Altri avrebbero mollato, ma loro non lo hanno fatto”.
All’andata Verona era la regina e Brescia la sorpresa. Oggi il quadro è cambiato. La Tezenis ha mantenuto in pieno quelle che erano le promesse d’inizio stagione, mentre la Leonessa non può più essere considerate sorpresa, ma felice realtà. Al Pala San Filippo poi era mancato Monroe. Grande protagonista venerdì sera con 20 punti e 12 rimbalzi. Il confronto tra le due partite?
“Rispetto all’andata” ammette Ramagli “è stata una sfida diversa, ma le due squadre hanno fatto vedere di avere sempre lo stesso dna e che non si sono dimenticate la loro identità. Noi abbiamo avuto ottimi numeri a rimbalzo. Quando ne prendi il 58 per cento di fatto controlli la gara. L’unico momento serio di difficoltà è stato il terzo quarto, quando ci siamo lasciati coinvolgere in una pallacanestro ‘run and gun’ che non ci è congeniale, ma poi siamo riusciti a tornare in partita”.
Verona arrivava da una settimana particolarmente difficile. Proprio per questo Ramagli si è sentito in dovere di citare una ‘massima’ di Micheal Jordan. Chi si rialza non muore mai. “Abbiamo risposto bene alla sconfitta di Casale, ma la cosa importante è aver portato a casa la gara contro Brescia.
Ora per noi le cose si fanno un po’ più facili”. Ma non è ancora finita, anzi. E domenica la capolista sarà di scena a Biella ancora all’ora di pranzo

Simone Antolini