Rassegna stampa: L’Arena 15 marzo 2015

0
1733

MONROE NAPOLI

Sprint Tezenis. Napoli battuto. La capolista va.

La Tezenis alza la Coppa Italia, riceve l’applauso del PalaOlimpia e strapazza Napoli. Vittoria netta, quasi non sudata. Testa, qualità, cervello. Pure voglia di “bagnare” nella maniera migliore il trionfo di Rimini. La Scaligera corre bene, gestisce la gara, conserva le energie e porta a casa una vittoria che vale il primato solitario in classifica. Brescia resta dietro di due punti. Oggi riposerà, pure la prossima settimana. E la Scaligera prepara la fuga. Napoli ha messo orgoglio. Non poteva fare di più. I tremila del PalaOlimpia si sono divertiti regalando ai padroni della A2 Gold cori e applausi per tutta la gara. Finale: 90-68
Le apparenze a volte ingannano. Napoli è squadra in tono minore. Faccia stravolta rispetto all’andata. I due americani non ci sono più. Manca pure il cervello di Traini e le mani lunghe di Brkic. Il pensiero scontato dice che è partita facile. Ramagli avvisa la truppa: per eliminare pensieri e malintesi bisogna tenere alta l’intensità da subito e far venire il fiato grosso all’avversario privo di una rotazione valida per tenere testa a lungo a Verona.
Pure la Tezenis soffre qualche acciacco. Ndoja non parte nel quintetto. Per Klaudio è stata settimana maledetta: virosi e otite. Boscagin gioca, ma una contrattura lo ha rallentato appena dopo la festa di Coppa. Insomma, Verona deve pure gestirsi. La partenza è soft, per entrambe. Il pensiero è sempre lo stesso; prima o poi Napoli dovrà abbassare la guardia e lì la Scaligera andrà a piazzare i colpi giusti. Gioca serena la Givova che tiene testa alla capolista con una zona di cuore e con le conclusioni senza paura dalla distanza di Allegretti e Malaventura. La Scaligera si diverte a scaldare le mani di Umeh. Monroe dispensa assist, Verona non bombarda ancora e si prepara ad entrare in ritmo. Il primo quarto è piacevole. Difese allentate e 26-25 per Verona. Già nove punti di Mike, predominio al rimbalzo.
L’accelerata arriva nel cuore del secondo quarto. Come doveva essere. La Tezenis alza il ritmo, presidia l’area, diventa regina del rimbalzo, in transizione mette gli occhi del killer spietato e piazza un 10-0 che dà alla partita il senso che vuole Ramagli. Gestione, no relax. Gli occhi del giaguaro fino alla fine. Piove sul bagnato. Gandini esce in seguito ad uno scontro di gioco (poi rientrerà). Lo segue pure Giuri (che a causa di un risentimento muscolare non tornerà più in campo). C’è spazio per il giovane Alessandro Petronio, che esegue con precisione e lucidità il compito assegnatogli. Umeh continua il bombardamento, Monroe va in doppia cifra, Boscagin è letale dall’area (6/6) e consegna al referto pure 5 assist come «Big D». Il divario ai rimbalzi è netto: 20-9 per Verona. Napoli si sorregge su Allegretti, impavido e commovente: 19 punti. E si va all’intervallo con la Tezenis avanti 52-37.
Ancora in campo e la Scaligera vola via. Passo morbido, scatto imprendibile per Napoli. A Verona riesce tutto facile. Pure il baby Bartolozzi, mandato in campo a fare sportellate, si presenta con una bomba dall’angolo e manda in delirio i tifosi. Umeh martella, Reati dà fuoco ai cannoni e il PalaOlimpia fa festa in anticipo. La Scaligera scappa fino a raggiungere anche il +25. Gli spari dalla distanza arrivano senza pressioni e la Tezenis si regala sei bombe Napoli resiste, con la testa e l’orgoglio. Ma i giochi ormai sono fatti e la partita sembra avere scelto il suo destino. Chiude il quarto e Ramagli annota l’81-56 per i suoi. Vantaggio che permette di risparmiare energie ed acciacchi. L’ultimo quarto vede in campo Petronio e Bartolozzi insieme. Verona è anche questa. Spazio a tutti, quando si può. Gli ultimi dieci minuti sono una passeggiata di salute. Con Bartolozzi, ormai mito, che mette un’altra bomba.

Simone Antolini