«LA TEZENIS? QUALITA’ E DOTI TECNICHE»

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Meno dieci. Mancano dieci giorni all’inizio della nuova stagione di A2 Gold. La Tezenis Verona avrà modo di giocare le sue due ultime gare amichevoli con Dinamica Mantova e Aquila Trento prima di tuffarsi nella settimana che porta al campionato e al debutto del 5 ottobre contro Veroli. Cristiano Zanus Fortes, team manager della Scaligera, condivide con Alessandro Ramagli un percorso iniziato tre anni fa, arrivato ormai al momento della verità. Zanus è stato giocatore di spessore. Guerriero e cacciatore di palloni sotto canestro.
Zanus, come è cambiata la Scaligera rispetto al passato più recente?
L’impressione è che sia stata costruita una squadra dotata di tipicità tecniche che meglio si adattano al gioco di Ramagli rispetto a quanto era stata fatto in passato.
La chiave del successo?
Il gioco di Ramagli è fatto di letture. Vanno acquisite. E per questo ci vuole magari più tempo rispetto a schemi preconfezionati. Molto dipende dalla sensibilità e dalle abilità degli interpreti. Serve feeeling, armonia, voglia di capire.
Siete a buon punto?
Credo che il campo abbia dato indicazioni confortanti. Il lavoro continua.
Lei parlava di tipicità tecniche. Può spiegare meglio?
Abbiamo ruoli definiti. Giocatori fatti e maturi al punto giusto. Allo stesso tempo intercambiabili e in grado di coprire più ruoli. Esempi con il passato? Taylor non era propriamente una guardia, così come Reati, che partiva comunque dalla panchina. Tra Carraretto e Boscagin c’era sovrapposizione di ruoli. Oggi è tutto più chiaro: De Nicolao fa il regista, Umeh la guardia, Boscagin è il tre perfetto. Giuri e Umeh sono combo ideali. L’integrazione con gli altri ha portato alla costituzione di una squadra fatta di incastri perfetti e di alta qualità”.
Quando dice: qualità, a chi pensa per primo?
A De Nicolao. Tanta qualità. Sarà il nostro giocatore chiave. Porta pressione sulla palla, ha braccia lunghe, tocca tantissimi palloni in mischia. Ed è un play di lettura proprio come vuole Ramagli. Smith, per dire, era molto più fisico. Un’altra storia. Senza togliere naturalmente valore al giocatore. In più abbiamo buoni tiratori. Faccio riferimento a Umeh, Boscagin e Reati. La bravura di De Nicolao è di saper consegnare al momento giusto palla a chi è incaricato di andare al tiro”.
Si arriva poi a parlare sempre degli americani
Da entrambi ho tratto buone impressioni. Umeh ha fisico potente. Ma non si vede. Mette punti, non regala necessariamente schiacciate e giocate ad effetto. Ma sa essere essenziale e decisivo. Si accende all’improvviso e sono guai per tutti. Porto come esempio la gara vinta contro la Virtus Bologna. Per 30′ si è visto poco, poi in dieci minuti è stato devastante. Michael è fresco di fisico ma la maturità è quella giusta. Dispone di buone doti di contropiedista, va in percussione e sa prendere tiri al ferro
Monroe?
E’ un agonista. Per lui la partita è qualcosa di speciale. Basta un attimo e si infiamma. Ha mani morbide sia nel passaggio che al tiro. Lavora bene in post alto e post basso. Ha una visione rapida e precisa di quello che gli accade tutto intorno. Fa prendere buoni tiri, a De Nicolao come agli esterni. E’ molto abile nel dare soddisfazione alla penetrazione dei piccoli”.
Le rivali della Tezenis sono quelle già raccontate nel corso dell’estate?
Torino, Ferentino, Napoli. Vediamo poi cosa combina Forlì. Da vedere c’è Trapani. E bisogna prestare grande attenzione a Veroli.
La trovate subito?
Sono squadra giovane ed esuberante, dovremo prestare davvero grande attenzione.
La sorpresa in casa Tezenis?
L’applausometro è scattato con gli arrivi di De Nicolao e Ndoja, giocatori di grande valore. Io, però, voglio puntare su Giuri. Si è calato nel ruolo con testa e cuore.

Simone Antolini – L’Arena