«La scaligera e’ passione. vorrei essere De Nicolao».

0
794

Una tifosa speciale. Pure lei innamorata dei Giganti di Ale Ramagli. Paola Pezzo, campionessa del mountain bike, il sorriso d’oro più amato dai veronesi (e non solo), da qualche tempo ha messo radici al PalaOlimpia. «Tifo Tezenis, mi regalano emozioni forti», confida Paola. Ospite vip, donna di sport, e da poco anche amante della palla a spicchi.
Paola, lei è un monumento dello sport italiano. Ai futuri (si spera) campioni che cosa può suggerire una campionessa
«Correre. E fidarsi di se stessi. Dispongono di tutte le credenziali per vincere».
È un pò la sua storia
«Ora, però, la protagonista è la Tezenis. È un piacere seguirli. E tutto è nato per caso».
Quando?
«Mio figlio Kevin gioca a basket. Il contagio è nato in famiglia. Oggi lui è al Bussolengo. Ma ci ha trasmesso questa bella passione. E anch’io ho scoperto quanto sia bello tifare per la Scaligera».
Una passione che non inizia oggi
«No, ero presente anche la passata stagione. Ho vissuto i playoff. La gioia, lo spettacolo, l’esaltazione. Poi, purtroppo, non è arrivata la promozione. Ma già quella squadra mi faceva divertire».
È molto diversa da quella di oggi
«Ricordo Gandini. Un guerriero. In campo fino a quando i polmoni chiedevano il cambio. Quest’anno le scelte sono cambiate. Mi pare sia stata costruita una squadra molto competitiva e ricca di alternative».
Le piacciono i due americani?
«Là davanti siamo messi bene. Quel Monroe è giocatore solido e in grado di dare ampie garanzie».
Le hanno detto che Umeh a Trieste è riuscito a segnare da oltre metà campo, e che in un solo tempo ha messo a segno cinque bombe?
«Questo volevo dire: la società sul mercato ha fatto centro. E le cinque vittorie di fila lo stanno a dimostrare».
La passione e suo figlio l’hanno portata a seguire la Tezenis. Ma poi?
«Ma poi anch’io mi sono sentita calare in un ambiente speciale. Bello, dinamico, vivace. Come la squadra di Ramagli».
Che idea si è fatta del tecnico. Il suo non è parere da esperta, certo. Ma una campionessa riconosce chi possiede il fluido magico
«Ramagli mi sembra un allenatore determinato. La squadra risponde. Ma quest’anno mi sembra proprio che esistano tutte le condizioni per trovare una grande vittoria finale. Il percorso è ancora lungo».
Quando entra al PalaOlimpia cosa pensa?
«Verona deve tornare in A. Merita una dimensione alla Cantù, alla Milano».
Un passo alla volta però
«Mi sembra che la società sia solida e abbia idee molto chiare. Fanno i fatti».
Pezzo alla Tezenis. Che ruolo si prende?
«Playmaker».
Come De Nicolao?
«Proprio come lui. Mi piacerebbe essere sempre al centro del gioco. Prendere palla, gestirla, mettere tutta l’energia a disposizione della squadra».
Verona è piazza esigente. Le pressioni sono destinate ad aumentare. Come si convive con questa situazioni. Lei era abituata ad avere sempre gli occhi puntati addossi nel giorno della gara
«Mi pare che Verona, e faccio riferimento ai tifosi, sappia prendere per il verso giusto questa situazione. I tifosi, la scorsa stagione, durante i playoff, sono stati a dir poco straordinari. E credo che le vittorie di questo inizio di torneo contribuiranno a rendere ancora più forte il rapporto con la squadra. Io? Il tifo è assicurato».

Simone Antolini – L’Arena