IN TESTA INCIAMPANO LE GRANDI. E LA TEZENIS ORA PUNTA ALLA VETTA

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La giornata delle sorprese. Quella, per dirla con un’immagine forte, della caduta degli dei. Questo è stata la 24esima del campionato di Lega Adecco Gold, nona di ritorno della regular season. E la Tezenis di Verona può rallegrarsi tre volte. Perché Trento, Torino e Capo d’Orlando, le prime tre in classifica, hanno perso rispettivamente a Jesi, a Trieste e a Napoli. Perché la caduta degli dei non l’ha riguardata. E perché, anzi, ad Imola i gialloblù hanno, pur con qualche difficoltà congenita, mantenuto il canovaccio stabilito alla vigilia e solo a brevi tratti dell’incontro sfuggito loro di mano. Del resto «che la sfida con l’Aget nascondesse numerose insidie, nonostante giocassimo contro l’ultima in classifica, me l’aspettavo», ha confessato a fine gara coach Alessandro Ramagli.
«Così come mi aspettavo che Imola potesse avere la testa libera e che Niles, potesse giocare una partita importante». Quello che non si aspettava il tecnico livornese sono stati gli errori, in alcune fasi tanti e consecutivi, che hanno di fatto permesso all’Aget di restare in partita fino alla fine. Non solo: di poter credere addirittura di vincere a poco più di due minuti dal termine. «Abbiamo dato due o tre strappi al match», ricorda Ramagli. Riferendosi al +10 del primo quarto (12-22 dopo poco più di otto minuti) ribadito alla fine del primo tempo (32-42), ed al +19 (46-68) in avvio di frazione. «Ma non siamo riusciti, in quei momenti, ad evitare di fare tre o quattro errori consecutivi. Quando vuoi spaccare la partita in modo definitivo e sei avanti di 10 o 15 punti devi fare due o tre cose buone. O, per lo meno, se fai un errore non gliene devi mettere dietro altri». Perché altrimenti accade quello che si è visto al PalaRuggi. Gli avversari tramortiti che risalgono dal primo -10 al -1 (32-33) nei nove minuti successivi. O che nella fase decisiva del match – l’ultimo quarto – iniziato a -19 sui rifanno sotto fino al -2 (72-74) in poco più di cinque minuti. “
«Noi abbiamo sbagliato e questo è costato il recupero di Imola», ribadisce Ramagli. «Anche se loro hanno messo dentro punti difficili. Poi per fortuna un canestro di Smith ha un po’ rotto i giochi (la bomba del 72-81 a 1’03” dalla sirena: ndr) e ci ha permesso di portare a casa questa vittoria e di fare comunque un grande complimento a chi è stato sconfitto. Perché ha giocato a testa alta, con grande qualità, con grande dedizione, con grande determinazione».
Atteggiamenti che la Tezenis ha nel suo dna: lo ha dimostrato in più di un’occasione. Ma che qualche volta lascia negli spogliatoi: come ha dimostrato in altre. E la sensazione è che Ramagli non perda occasione per rimarcarli negli avversari che incontra per, come si usa dire, parlare a nuora perché suocera intenda. «Ci sono sempre delle partite durante le quali sbagli tre appoggi, o due tiri aperti da tre punti», sottolinea ancora il tecnico. «Però sono match nei quali devi portare comunque a casa la vittoria. Noi dobbiamo avere la positività di chi appunto ha portato a casa un incontro che poteva davvero essere più insidioso. Insieme alla lezione che ci dice come nei momenti importanti, quando la partita ha preso l’indirizzo che volevamo e noi ne siamo diventati padroni… quel padrone non deve commettere errori non forzati».
Sulla “caduta degli dei” Ramagli è, per quanto possibile, ancora più cauto.
«Trento, Torino e Capo d’Orlando hanno perso tutte? Io mi ricordo un sottomano di Elder che ha permesso all’Aquila di vincere di due proprio ad Imola il 17 novembre scorso. Le partite le considera scontate chi non le deve giocare: chi le deve giocare, invece, sa che ci sono sempre insidie. Come qui al PalaRuggi è passata Trento allo scadere, siamo passati noi con un canestro da tre punti di Smith che ha risolto una situazione che si stava facendo complicata. Che le prime tre possano aver perso fa parte dell’equilibrio che questo campionato sta proponendo. Non mi sorprende né mi meraviglia».
Meglio pensare alle brevi vacanze che la squadra e (un po’ meno) lo staff tecnico si prenderà vista la pausa del campionato per le final six di Coppa Italia in programma il prossimo fine settimana.

Bruno Fabris – L’Arena