Dalmonte: «Ha vinto il lavoro d’insieme»

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Di seguito le dichiarazioni di Luca Dalmonte, allenatore della Tezenis Verona, domenica nella sala stampa dell’Agsm Forum dopo la vittoria (72-64) contro l’Angelico Biella in gara-4 degli ottavi di finale playoff di Serie A2: «È stata una vera partita da playoff. Più aumenta il numero di partite e più aumenta la “modalità” del playoff. È un po’ come il rapporto con la propria donna, bisogna riuscire a sorprenderla sempre per tenere tutto vivo. Anche noi dobbiamo avere questa capacità di sorprendere tecnicamente, tatticamente ed anche a livello emotivo. Intendo dire che la capacità di saper soffrire, la capacità di adattarsi come abbiamo fatto noi ad un roster leggermente diverso dopo aver perso un giocatore per certi aspetti abbastanza unico (DiLiegro, ndr) e cercare di rimodellare quindi il nostro modo di attaccare di giocare.
Ci sono dei numeri che non dicono quel che ha fatto un giocatore in campo. Come il sapersi mettere al servizio dei compagni, come il saper soffrire. Al di là dei numeri ci sono dei sacrifici che non sono inseriti in nessuna classifica ma che Dio vuole sono importanti quanto il produrre dei numeri. Attorno a quelli c’è poi un lavoro di insieme che va assolutamente considerato.
Non piango per le assenze, ma in un giorno abbiamo dovuto rigenerare tutti i nostri equilibri. I ragazzi hanno fatto un lavoro di grande attenzione, di grande interpretazione, di grande sofferenza. Questa è la partita di oggi, quella che ci porta a ritornare a Biella. A testa alta, con due giorni per recuperare fatiche a 360 gradi e, perché no, per metter dentro qualcosa in più per essere un po’ differenti alla palla a due di mercoledì sera.
La partita di Portannese? Dobbiamo avere la capacità, come squadra, di mettere in condizione il giocatore che in quel momento o è in un suo momento particolare di fuoco o perché ci sono delle situazioni difensive che ci portano ad avere dei vantaggi. Se domani sarà tutta la difesa a strozzare Portannese, dovremo essere capaci di cercare il vantaggio da un’altra parte. Credo sia inequivocabile. Prima però c’è un lavoro dietro, che sia un blocco o un passaggio.
Come sta DiLiegro? Adesso abbiamo 72 ore davanti, lo staff è pronto a proporre una terapia anche aggressiva. DiLiegro partirà con noi e (ride, ndr) tornerà con noi. Vedremo cosa succederà nel frattempo, fra andare e tornare. Oggi non si possono fare delle previsioni, dire sì o no. Non avremo le idee chiare prima di mercoledì mattina, in base al risultato della reazione alle terapie.
Le decisioni arbitrali? Voi sapete che degli arbitri non parlo, per due motivi. Primo perché non voglio sia equivocato per un tentativo di trovare delle scuse e degli alibi alla mia squadra. Secondo perché non voglio mancare di rispetto e togliere meriti ad un avversario come Biella di grandissimo livello, proprio come ce lo aspettavamo e come ha detto il suo campionato.
Penso che questa sia una bella serie, perché sia Verona che Biella stanno proponendo di partita in partita delle cose nuove. E questo rende la serie più affascinante e stimolante. Dal punto di vista tecnico e tattico.
Il mio lavoro? I messaggi partono, ma diventano di qualità solo da chi li riceve. La squadra è stata brava a capire, capitalizzare, mettere in ordine le situazioni. Adesso c’è un giorno di recupero e uno di assestamento-viaggio. E dopo ci sarà la palla a due».