Dalmonte: «Tenuta mentale da migliorare»

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Di seguito le dichiarazioni di Luca Dalmonte, allenatore della Tezenis Verona, venerdì sera nella sala stampa dell’Agsm Forum dopo la vittoria (92-81) sulla Bondi Ferrara: «Sapevamo di giocare contro una squadra di talento, che ha una modalità di gioco tale per cui la partita l’avevamo prevista ad elastico e a strappi. Per la filosofia di gioco che ha Ferrara e a strappi per il suo talento. Devo dire che per venti minuti siamo riusciti a tenere compresso il ritmo preferito di Ferrara concedendo solo 12 punti in contropiede che è il loro aspetto offensivo più produttivo, avendo tenuto noi anche un buon ritmo offensivo. In un modo o in un altro abbiamo fatto più o meno la stessa cosa, malgrado Ferrara sia stata brava a cambiare lo scenario difensivo. Sono stati più aggressivi per un certo momento, hanno preso i cambi difensivi, hanno cercato di incrinare il nostro attacco ma a livello mentale abbiamo avuto una buona reazione/tenuta nel quarto quarto e nel supplementare.
Non ho dimenticato il terzo quarto, dove si è vista una squadra che è indipendente dai meriti di Ferrara che non è il soggetto della mia riflessione. Nel terzo abbiamo ci siamo stoppati, abbiamo forzato i primi cinque possessi fra due palle perse e il non ritmo offensivo, abbiamo dimenticato di giocare e contestualmente cinque difese che hanno permesso a Ferrara un parziale di 30-12 dopo venti minuti in cui di punti ne avevano fatti solo 32.
Qui il problema è riuscire ad avere una tenuta mentale che è l’aspetto meno allenabile fra i tanti aspetti allenabili e migliorabili. Non lo dico per vigliaccheria, lo dico perché dobbiamo esserne consapevoli noi come squadra. È una scelta che dobbiamo fare noi, come somma delle individualità, per arrivare a quella di squadra dove dobbiamo metterci d’accordo su come vivere i momenti negativi. Dobbiamo accettare i momenti degli avversari, non possiamo pensare di essere belli e funzionali solo quando le cose vanno bene, anche per merito nostro. Ma nel momento in cui la partita va nelle mani degli altri dobbiamo avere la capacità di reagire e tenere a freno l’emorragia. Invece è come se ci squarciassimo ancor di più la ferita.
Per ignoranza ammetto che non conoscevo Pellegrino prima di giocare con Ferrara. Per me è un giocatore clamoroso, ma non perché ha fatto questo tipo di partita. Giocatore super.
Ferrara è stata brava ed aggressiva, ma noi non possiamo regalare dieci minuti in una partita in cui avevamo dato degli indizi di aver capito il senso della gara.
Questo è un aspetto determinante che deve diventare una percentuale di autocritica che ci portiamo a casa come compiti di Natale così come, attenzione, dobbiamo essere pragmatici e cinici. Dire che dobbiamo essere contenti è una parola troppo grossa, soddisfatti è border line, ma certamente possiamo andare a casa con un sorriso perché abbiamo vinto. E vincere ci deve regalare un sorriso per rientrare in palestra domenica con una buona energia».