SHSC, al Galilei è una vera rivoluzione

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Una squadra di venti giocatori di età compresa tra 13 e i 18 anni. Sei membri dello staff pronti a lavorare giorno e notte per il bene della squadra. L’eredità della medaglia di bronzo sulle spalle e l’onore di una scuola da tenere alto: la squadra del liceo Galileo Galilei è pronta. Dopo il successo clamoroso riscosso nella scorsa edizione della Scaligera High School Cup, il Liceo Galileo Galilei torna in campo con una rivisitazione quasi completa della squadra e con tanta voglia di vincere. Tanti cambiamenti ci sono stati per gli atleti del liceo rispetto all’ anno scorso. In primis nuovi giocatori si sono aggiunti al roster andando così a sostituire coloro che hanno deciso di non partecipare più al progetto. Inoltre l’idea delle due squadre che l’anno scorso hanno preso parte alla competizione è stata abbandonata, con la formazione di un unico grande team che all’inizio degli allenamenti contava circa venti studenti provenienti da tutte le classi. Infatti sono coinvolti nel progetto giocatori che frequentano tutti e quattro gli indirizzi. Un quarto degli studenti del Galilei è del Buster Verona, seguono l’Alpo Basket con due delle nostre giocatrici, Vigasio Vipers e infine le società Bovolone, Bussolengo, Lugagnano e Villafranca. Durante i primi allenamenti la partecipazione era relativa ma, grazie all’intervento dei nostri team manager Fabio Castaneda e Matilde Minozzi, i giocatori hanno iniziato a presentarsi sempre più numerosi e sempre più entusiasti dando così la possibilità agli allenatori di iniziare a fare già da dicembre un lavoro di selezione necessario per le prime convocazioni.
Anche se molti giocatori si conoscevano prima dell’avvio del progetto, per molti altri quest’esperienza è un po’ un salto nel vuoto. Nonostante ciò tutti hanno trovato il loro posto nel grande puzzle che la nostra squadra è, trovandosi in sintonia con gli altri elementi. «La squadra è compatta e i ragazzi sono preparati», dichiara il capo allenatore Michele Fasoli. «Siamo ottimisti», la sensazione del professor Antonello Cancian, responsabile del progetto come l’anno scorso.

Martina La Croce e Fabio Toniolo