Rassegna stampa: L’Arena 23 marzo 2015

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UMEH CASALE

Jesi vende cara la pelle: la Tezenis rischia fino alla fine

Sospiri lunghi, ma la Tezenis porta a casa i due punti da Jesi. Vince alla fine, dopo essere andata in fuga, dopo avere assistito al clamoroso ritorno dei marchigiani. Partita strana. Verona comanda, poi si annebbia, poi torna avanti, poi si fa riprendere. Tanto che gli istanti finali fanno saltare le coronarie. Jesi, ultima della classe, fa una gran bella figura, giocandosela con cuore e orgoglio. La Scaligera è bella a metà. Risoluta al momento giusto, questo sì. Ma a tratti imprecisa, con poca energia nelle gambe, appannata. Resta la sentenza finale: Tezenis espugna il PalaTriccoli 86-82.
RAMAGLI deve fare a meno di Giuri e Mazzantini. L’emergenza continua. Anche Jesi perde per infortunio il suo totem Maggioli e l’assenza è di quelle pesanti. La Scaligera si presenta con un 18-0 che toglie il respiro al pubblico del PalaTriccoli. Jesi non riesce ad arginare il fiume in piena. Verona scarica bombe dal perimetro e scava il solco.
Tutto viene molto facile: Ndoja, Umeh, Reati piazzano saette, buon lavoro sotto i tabelloni, gestione della palla intelligente. Sul 18-2 per i gialloblù, Jesi torna a rivedere il canestro con Rocca. Così sembra troppo facile. La sfida al rimbalzo, alla prima sirena, vede la Scaligera comandare 11-7. Sbaglia poco la squadra di Ramagli che deve gestire anche la rotazione con Boscagin non ancora al meglio. Verona detta il ritmo, vive sul «parzialone» iniziale, difende con disinvoltura e chiude il primo quarto doppiando gli avversari (25-12).
JESI si ridesta nel secondo quarto. Gli arancioni cominciano a martellare dalla distanza (mettendo a referto cinque triple) e tornano a raccogliere palloni al rimbalzo. Elliott risveglia la voglia di lottare dei marchigiani mettendo sette punti di fila e catturando palloni preziosi di ritorno dal ferro. Meno lucida la Tezenis che vede assottigliarsi pericolosamente il margine di vantaggio. Dal +13 del primo intervallo si arriva infatti si arriva al 38-34 per Verona quando Procacci (da tre) e Williams rimettono in pista Jesi. Difesa poco energica, cala la pressione sui tiratori dal perimetro. E gli uomini di Lasi ne approfittano.
La capolista, però, ha il merito di non entrare nel loop negativo: trova penetrazioni, buone mani sotto canestro, due bombe di Reati ed una buona difesa finale. Il tempo si chiude con la Scaligera avanti 47-39. Jesi è viva, si riavvicina al rimbalzo (16-13 per Verona), ha alzato la media dalla distanza e ha dimostrato di poter mettere disagio ai gialloblù in area. Per Umeh già 16 punti e pura perfezione da Reati nella conclusione dalla distanza. De Nicolao è in carburazione, e lo si legge dalle quattro palle perse all’intervallo. Monroe si ferma a sei punti, ma ha già consegnato a Verona quattro assist e sei rimbalzi.
Verona soffre terribilmente nel terzo quarto. Jesi mangia punti ai gialloblù, difende con maggiore ardore, sporca palloni, si fa sentire in area, picchia dalla distanza fino ad arrivare a meno uno (59-60) con una bomba di Elliott. La Tezenis è sostenuta nel momento della paura da uno stratosferico Umeh che porta ossigeno con stilettate dalla distanza. Verona, però, gestisce con poco serenità la palla ma riesce a ritagliarsi un margine di cinque punti grazie ad un doppio sorso di Gandini.
ULTIMO quarto da paura. De Nicolao non esce dal loop negativo consegna palla a Williams che va a schiacciare (dopo la bomba di Procacci) la palla del 67 pari. Qui la Tezenis si ridesta e piazza un parziale di 9-0 che è puro ossigeno per Verona. La sofferenza, però, resta fino alla fine perché Jesi torna in corsa fino a trovare ancora l’aggancio con Elliott a 1’20” dalla fine.
La capolista, però, non si scioglie e piazza l’ultimo scatto: penetrazione di De Nicolao, un libero di Ndoja. Monroe in confusione per il +5. Jesi butta il coraggio, Ndoja deposita il libero della sentenza finale: 86-82.

Simone Antolini