Ramagli, sms ai tifosi

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2000 - RAMAGLI JESI (1)

«Ci saranno molti nostri tifosi a Mantova. La vicinanza aiuta visto che siamo davvero ad un tiro di schioppo. Siamo primi in classifica da quattro mesi ed è quindi normale che ci sia tanto calore intorno a noi. Questa trasferta si presta molto ad essere cavalcata dal nostro pubblico. Sarà molto bello averli vicino e giocare per dare loro una soddisfazione su un campo non facile e in una situazione molto particolare come una partita giocata a mezzogiorno». Così Alessandro Ramagli, coach della Tezenis Verona ai microfoni di TeleArena, presentando l’impegno della ventunesima giornata di A2 Gold che domenica 8 febbraio vedrà la Tezenis di scena al PalaBam di Mantova (palla a due alle 12) contro la Dinamica. «L’orario insolito – ha spiegato Ramagli – comporterà qualche cambiamento nella preparazione perché ovviamente ci saranno da gestire dei bioritmi diversi. La nostra settimana è stata strutturata in modo tale da ripetere in allenamento l’orario della gara di domenica. Ci abitueremo a giocare a mezzogiorno, ma cercheremo di prendere confidenza anche con gli aspetti collaterali, ma molto importanti, come la sveglia e l’alimentazione. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, in pratica non faremo un pranzo normale, ma una specie di brunch. È importante che gli atleti sperimentino queste novità durante la settimana. Mantova è in crisi? A noi non interessa. Tutte le volte che abbiamo guardato in casa altrui, senza concentrarsi su noi stessi, abbiamo creato i presupposti per non dare il meglio di noi stessi. I problemi di Mantova riguardano solo Mantova. Noi dobbiamo pensare a noi stessi. Il nostro record attuale è di sedici vittorie e tre sconfitte. Se prendiamo in considerazione tutti i campionati di prima e seconda divisione d’Europa, il nostro cammino è molto simile a quello di tutte le altre primatiste. Questo vuol dire che i nostri risultati sono molto significativi. Pensare di avere venti vittorie senza nessuna sconfitta è abbastanza improbabile, anche perché in mezzo ci sono da gestire situazioni che non sono sempre legate al campo come gli infortuni. Adesso per esempio stiamo gestendo quello di Ndoja. Con Monroe fummo molto bravi ad ammortizzarne gli effetti negativi. Dovremo riuscirci anche questa volta per cogliere dei risultati positivi nell’immediato e in futuro».