RAMAGLI: «SAREMO COMPETITIVI FINO ALL’ULTIMO SECONDO»

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Di seguito le dichiarazioni di Alessandro Ramagli, capo allenatore della Tezenis Verona, rilasciate ai media oggi, mercoledì 20 agosto, nel giorno del raduno.    

ESTATE STRANA. «È stata un’estate in cui la perseveranza e la pazienza l’hanno fatta da padrone. La pazienza perché in una situazione come la nostra dovevamo aspettare e quindi allenare la nostra pazienza. La perseveranza perché una volta conosciuto il nostro destino abbiamo dovuto spingere su situazioni dove più che l’aspetto strettamente economico ha inciso la capacità di insistere per far venire a Verona alcuni giocatori. Questi due requisiti, in un’estate così strana, alla fine sono risultati decisivi».    

DIETRO LE QUINTE. «Il mercato lo fa il mercato, che decide le regole vigenti tali per cui le squadre di A2 Gold sono state competitive rispetto a club di Serie A per giocatori americani ma anche italiani che hanno scelto di scendere al piano di sotto per trovare spazio e responsabilità. Come sempre mi aspetto un campionato livellato, equilibrato, probabilmente anche arricchito da qualche figura che renderà il torneo ancora più interessante».    

CARTA E CAMPO. «Noi squadra piccola? Questo non è il campionato delle torri. Quelle non ci sono, ma nemmeno fra i piccoli. Per me la Tezenis è una squadra adatta alla categoria che deve affrontare. Come sempre poi sarà il campo a dire fin dove potremo spingerci. Di sicuro abbiamo l’ambizione di arrivare il più lontano possibile per le stesse ambizioni della piazza, del club ma anche nostre».    

FINO ALLA FINE. «L’anno scorso la Tezenis ha dovuto adattarsi a situazioni diverse, che si sono complicate nel girone d’andata. Ricordo però nel ritorno una striscia di vittoria da squadra solida. Non la compri al supermercato la solidità, piuttosto la fortifichi attraverso il lavoro giornaliero. Al di là di questo noi abbiamo scelto giocatori e persone per le loro caratteristiche tecniche, per le loro qualità morali, per le loro ambizioni, perché ci hanno scelto. Non mi piace fare i giochi della carta, perché spesso e volentieri alla fine la carta mente. Quello di cui sono sicuro è che questo gruppo sarà competitivo fino all’ultimo secondo».    

BASKET D’AGOSTO. «Torino è chiaramente la favorita d’obbligo, anche se a me non piace mai parlare di ranking, di liste, di squadre migliori e peggiori. Questo campionato ha insegnato che spesso a vincere non è stata la squadra sulla carta migliore. Faccio l’esempio degli ultimi due anni, dove ad avere la meglio sono state formazioni molto solide e molto quadrate grazie alla loro regolarità anche se dal punto di vista del talento rispetto ad altre avevano qualcosa in meno. È chiaro però che se vogliamo fare discorsi un po’ da bar Torino è naturalmente una corazzata. Lo dicono tutti, perché è davanti agli occhi di tutti».