Giuri: «Sono qui perché voglio vincere»

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La ricetta vincente ha bisogno di pochi ingredienti. Marco Giuri vuole arrivare al successo insieme alla Tezenis Verona. Si sono scelti. Il feeling è arrivato subito. Ambiziosa lei. Ambizioso lui. Regista, tampinatore, risolutore. Coach Ramagli lo ha chiamato al telefono e gli ha spiegato che la sua presenza al PalaOlimpia sarebbe potuta essere importante per gli obiettivi di squadra. Marco in 24 ore ha deciso. Insieme a Verona per raggiungere la serie A. Non una novità per il play gialloblù:
SQUADRA COMPATTA. «Io ho già vinto in A2 due anni fa a Brindisi», racconta Giuri. «Non ci sono segreti particolari. Ad inizio stagione ci si conosce come in tutte le squadre, poi stando in campo si crea l’amalgama decisivo che serve per vincere».
Da Ferentino a Verona. Sempre A2 nel suo destino. Da avversario a possibile protagonista nel team Ramagli. Gruppo compatto, che va di corsa e che dovrà mettere tanta energia per provare a vincere il campionato. Torino sembra partire in pole position rispetto a tutte le altre. Giuri, però, non guarda troppo a quelle che sono le previsioni di fine estate.
NIENTE PROCLAMI. «Nel corso degli anni», ha proseguito, «si è visto come le squadre fatte solo da grandi nomi a lungo andare si scioglievano o non rendevano secondo le aspettative. Noi non facciamo proclami. Giocheremo il nostro campionato sapendo bene quali sono i nostri obiettivi. Solo a fine stagione potremmo tirare le somme». Versatile, intercambiabile, polivalente. Gli esperti raccontano di Giuri come di una sorta di jolly. Atleta camaleontico, capace di entrare a “freddo” nel cuore della gara.
GIOCO OVUNQUE. Lui si racconta così: «Il mio ruolo? Come ho detto anche al coach, io sono a completa disposizione. Gioco dove c’è bisogno. L’importante è farlo bene. Partirò come playmaker, ma posso giocare anche come guardia e in difesa ho il fisico per difendere pure sulle ali piccole. La mia intenzione è fare tutto quello che serve per vincere». Giuri scorre mentalmente la lista dei giocatori della nuova Tezenis Verona. Nati per vincere. Costretti a lottare per il massimo obiettivo. Destinati a recitare il ruolo da protagonista. A Verona non ci sono comparse. Le parole del presidente Gianluigi Pedrollo sono state emblematiche: «Io voglio vincere, tutti vogliamo vincere».
LA SCALATA. Pure Giuri è venuto a Verona per tornare in serie A. E le garanzie arrivano dall’intervento mirato fatto sul mercato dalla società di via Cristofoli: «La squadra» continua Giuri, «è fatta da grandi giocatori come De Nicolao e Umeh, ma sarà nostro compito far parlare il campo. Aspettiamo anche l’arrivo di Monroe. In Spagna ha fatto molto bene e sono sicuro possa farlo anche nel nostro campionato. Nessuna squadra ha lunghi molto alti ed un giocatore dinamico come lui può rendere molto».
L’analisi continua. Non solo energia in questa Scaligera. Tra gli immancabili appunti presentati dal presidente Pedrollo, uno faceva notare che la squadra presenta una media di giocatori “piccoli”. Giuri va oltre e si coccola la sua nuova “compagna di viaggio”: «Siamo una squadra costruita in modo che abbia nel carattere la sua arma principale. In campo serve anche altro, ma una caratteristica del genere è comunque importante. Perchè sono venuto a Verona? Perchè mi piace giocare per un obiettivo ben preciso e la Tezenis è una società che punta a vincere».
RAMAGLI. Obiettivi comuni, questo soprattutto. La scelta di Giuri è stata favorita anche dal buon feeling intrecciato subito con Ramagli. Sembra siano bastate poche parole al capoallenatore di Verona per convincere l’ex Ferentino a imboccare la strada che portava fin quassù. E la conferma arriva dal diretto interessato: «Non ho mai lavorato con coach Ramagli, ma su di lui ho sempre avuto ottime referenze e ho avuto modo di conoscerlo quando stavo a Livorno. Le parole che mi ha detto questa estate hanno influito sulla mia scelta. Mi ha spiegato qual è il mio ruolo e quali sono gli obiettivi. Ci ho messo un giorno per decidere».

Simone Antolini – L’Arena