Bosca a Sky: «L’energia mentale sarà decisiva»

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«Quello della società in questi anni è stato un processo di programmazione importante. C’è stato qualche intoppo, ma le realtà solide hanno bisogno di tempo per essere costruite. La cosa principale però è stata la crescita delle presenze al PalaOlimpia e dell’affetto intorno a noi. L’anno scorso sul campo non siamo riusciti a fare meglio della semifinale, ma fuori abbiamo ottenuto una vittoria molto importante: aver riacceso l’amore di Verona verso il basket». Queste le prime dichiarazioni di Giorgio Boscagin, ospite mercoledì 22 aprile dalle 18:30 negli studi di Sky Sport 3 a «Overtime A2», trasmissione di approfondimento della Lega Nazionale Pallacanestro condotta dal giornalista Niccolò Trigari. «Quando è arrivato Andrea De Nicolao a Verona – ha spiegato Boscagin – ho pensato che la società volesse davvero fare le cose seriamente. Inoltre ha fatto piacere che un giocatore del suo livello venisse a giocare da noi. Conquistare un trofeo con questa maglia è stata una bellissima sensazione. Non è un titolo paragonabile a quelli conquistati in passato dalla Scaligera, ma è comunque molto importante perché rappresenta un simbolo del buon lavoro fatto fino adesso. In questa stagione abbiamo avuto qualche difficoltà, soprattutto per motivi fisici, ma siamo sempre riusciti a superarle grazie all’aiuto di tutti. All’occorrenza tutti hanno dato qualcosa in più. Un nostro difetto? Ogni tanto ci rilassiamo troppo. Ultimamente è andata meglio, ma è capitato che abbiamo rimesso in discussione alcune partite che sembravano già vinte. Nei playoff dovremo evitarlo anche per una questione di gestione delle energie. Nessuna delle squadre che potremmo affrontare durante la post-season è da sottovalutare. Con Brescia c’è una bella rivalità, un derby molto sentito, e il loro campo è sempre difficile. In stagione regolare contro di loro abbiamo giocato due sfide diverse, ma molto belle, nelle quali siamo riusciti a dare il meglio di noi anche in situazioni difficili. Ferentino ha giocatori di esperienza, con diverse partecipazioni ai playoff alle spalle. Ci hanno messo sempre in difficoltà, soprattutto in finale di Coppa Italia quando ci hanno sorpreso con un inizio molto duro. Torino ha giocatori di livello assoluto e mezzi importanti. Poi ci sono le possibili sorprese come Casale Monferrato o Biella, anche se quest’ultimi hanno perso un riferimento importante come Voskuil. In ogni caso l’aspetto più importante sarà la tensione mentale. Bisognerà tenerla sempre alta, senza cali. Non credo che la pausa che precede la prima partita possa nuocere. A causa delle defezioni di Veroli e Forlì ce ne sono state anche durante la stagione e non ne abbiamo risentito. Sarà l’aspetto mentale quello decisivo. Questi sono gli incontri che ogni giocatore di pallacanestro vuole giocare. Dove mi vedo tra quattro anni? Mi piacerebbe giocare ancora tanto. Dal punto di vista fisico gli ultimi anni forse sono stati i migliori. Dopo i trent’anni conosci meglio i tuoi limiti e sai come evitare di sprecare energie, un aspetto che tra l’altro conta molto anche durante i playoff. Diventare dei professioni è un percorso difficile che impari col tempo».