Rassegna stampa: L’Arena 4 marzo 2015

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2000 - GIURI CASALE

Il Poz applaude la Tezenis: «Squadra solida e bella»

Testimone oculare dell’impresa. Domenica scorsa al Forum di Biella, tra i tanti spettatori ad assistere alla straordinaria prestazione della Tezenis contro l’Angelico, c’era Gianmarco Pozzecco. Stella del basket di ieri. Allenatore che da poco ha interrotto il suo idillio, tra le lacrime, con Varese. Ma Poz non può stare lontano da un parquet. E domenica all’ora di pranzo ha scelto di fare visita proprio a Biella e Verona. Si è accomodato a bordo campo. Ha stretto mani di amici. Per una volta, però, seduto dall’altra parte della barricata. È’ stato inseguito prima, dopo e durante la gara da taccuini, microfoni, telecamere. Personaggio anticonformista capace sempre di attrarre su di sé la calamita mediatica. La Scaligera vince alla fine, sudando. E Pozzecco sorride: «Mi sono divertito un sacco. E’ stato emozionante, bello, incerto. Uno spettacolo degno di chi è sceso in campo» dice lui. I gialloblù gli hanno regalato un grandissimo spettacolo. Emozioni condivise, questo è giusto rimarcarlo, anche con gli avversari di Biella.
L’anno scorso Poz, alla guida di Capo d’Orlando, aveva estromesso la Tezenis dalla corsa alla promozione. Accadde in semifinale, accadde che la Scaligera si fermò proprio a un passo dal sogno. Era il Pozzecc che alla palla a due si presentava in abito blu con cravatta, ma dopo pochi minuti finiva per trovarsi a bordo campo con la camicia bianca fuori dai pantaloni e la cravatta appesa in qualche angolo della panchina. Oggi Pozzecco diventa commentatore ed analista per un giorno della squadra di Alessandro Ramagli. Li ha visti giocare Boscagin e compagni. Ha applaudito a fine gare. Gara di cuore, di spessore e di qualità. A pochi mesi di distanza Verona non è più la stessa squadra affrontata dal Poz. Altri americani, altro stile, altri protagonisti, stesso allenatore.
Pozzecco, ha avuto la fortuna di vedere forse la miglior Tezenis di stagione
È stata una partita bellissima. Giocata bene da tutte e due le squadre. Un po’ meglio da Verona che ha meritato di vincere e ha saputo passarsi la palla in maniera divina nel momento cruciale della partita. Preso il vantaggio nel terzo quarto, Verona ha difeso con continuità ed è stata, per certi versi, fortunata per il fatto che Biella ha fatto poco canestro da fuori. Sicuramente molto meno della seconda parte rispetto alla prima. Detto questo, la Tezenis si è dimostrata essere squadra quadrata nonostante l’assenza di Umeh.
L’anno scorso proprio lei estromise la Tezenis dalla corsa promozione quando era alla guida di Capo d’Orlando. Che differenza ha notato tra quella Tezenis e la squadra di oggi?
C’è sempre Ramagli. Lui era bravo ieri, lo è oggi, lo sarà domani e sempre. Punto. Ramagli rappresenta un vantaggio. La squadra mi sembra, invece, più quadrata rispetto a pochi mesi fa. Quella Tezenis dipendeva forse un po’ troppo dalle lune dei suoi americani. Invece, oggi, avete un americano (Monroe) più di sistema. E quindi le dinamiche e le logiche di Ramagli sono più percorribili. Che, poi, è quello che succede in serie A con 5-6 stranieri nei ruoli chiave, dove sei condizionato dal loro talento. Comunque, tornando alla squadra, rispetto all’anno scorso ancora più organizzata. E Ramagli lavora con gente ancora più portata ad ascoltare il verbo del suo allenatore.
Monroe è stato gigante della gara. Anche lei è rimasto colpito da Darryl ho l’ha impressionata qualcun’ altro di Verona?
A me è piaciuto Giuri. E’ stato determinante. Ha regalato due tre giocate che hanno fatto la differenza. Ha messo un canestro decisivo alla fine. Ha passato la palla, ha giocato per gli altri. E a volte non si vede. Giuri non appare, ma è presente quando serve. Ha portato la sostanza. La cosa giusta quando doveva essere fatta.

Simone Antolini