Rassegna stampa: L’Arena 3 marzo 2015

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MONROE MANTOVA

Tezenis «no limits» con Big Monroe

Un alieno calato sul pianeta Terra. Così si è manifestato Darryl Monroe a Biella. Una prestazione straordinaria, la sua. Fatta di salti, di esplosioni di muscoli, di sguardi cattivi. Ma anche di giocate perfette. Dominatore dell’area, immarcabile, incontenibile. Lo dice il referto di fine gara: valutazione 46 per Monroe, che ha raccolto 28 punti e 14 assist, ma che sul campo di Biella ha fatto molto altro. Per lui la miglior prestazione stagionale per forza, qualità del tiro, resistenza, contributo alla squadra. Tutto in 40 minuti giocati ad altissimi livelli. Nel giorno in cui Umeh è rimasto a guardare per un problema ad un occhio, «Big D» si è sdoppiato e ha retto (con sostegno notevole da parte dei compagni) il peso di una partenza ad handicap. Così lo voleva Ramagli. E la risposta è stata all’altezza delle aspettative.
TRASCINATORE. Sciolta la tensione a fine gara si può anche sorridere. A Ramagli arriva puntuale la domanda: coach, grande Tezenis ma grandissimo Monroe. Commenti? Ramagli analizza con ironia e sorrisi aperti: «Monroe è un bel giocatore, lo si paga apposta per fare canestro. Battute a parte, il rovescio della medaglia è che le situazioni di mismatch quando noi abbiamo Darryl sono facilmente decifrabili. Quando, invece, lui non c’è le cose cambiano molto. Faccio un esempio: nella partita giocata all’andata contro Biella abbiamo fatto 18 punti in area, a Biella ne abbiamo messi 50. Tra venti e cinquanta ci sono trenta punti di differenza. Noi siamo una squadra che non può fare meno di 30-35 punti in area. E all’andata vincemmo solo perchè giocammo un’eccellente partita difensiva. Stavolta, la presenza di Darryl, e i cinquanta punti messi in area, ci ha permesso di giocare molto di più».
MOSTRUOSO. Impossibile, dunque, non esaltare la prestazione offerta da Monroe. Un’onda anomala, una tempesta placida ma devastante. Darryl si è preso sulle spalle Verona. Ha impacchettato la vittoria, anche se l’Angelico è riuscita a rientare clamorosamente in gara negli istanti finali. La prova del «4 e mezzo» americano resta devastante. In più il dato delle conclusioni dall’area mette paura a chi Darryl dovrà affrontarlo da qui alla fine del campionato: 11 su 12 dal campo, con una percentuale di successo del 92 per cento. Monroe è entrato in ritmo quando Verona aveva bisogni di lui. Ha cominciato a prendere palloni su palloni di ritorno dal canestro. Ha vinto la guerra fisica contro i granatieri avversari. Non si è mai fatto irretire dalle mani biellesi, dai corpo a corpo, dalle tensioni di un finale di gara riservato a cuori forti. Così Monroe è diventato a pieno titolo la faccia da copertina del film diretto da Ramagli in Piemonte. Il titolo: Verona sei Biella, anzi bellissima».
CONSACRAZIONE. La vittoria della Tezenis è anche la sua vittoria. Soprattuto la sua. Senza togliere una virgola di merito a chi, insieme a lui, ha contribuito a trasformare una partita in un’impresa. Biella porta bene a Ramagli, che anche l’anno scorso aveva espugnato il Forum. Ma il protagonista è Monroe, e anche capitan Giorgio Boscagin lo celebra degnamente: «Ci ha sorretto, ci ha aiutato, ha speso tutta la sua energia. Avevamo bisogno di tutti in questa partita. Mancava Umeh, tutti eravamo chiamati a fare qualcosa in più. Monroe è stato uno degli esempi».

Simone Antolini