Rassegna stampa: L’Arena 3 maggio 2015

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BOSCA AG

Tezenis di stile: Agrigento ko solo nel finale

Monroe s’arrampica sulla luna, schianta Agrigento e il PalaOlimpia inizia a fare festa. La Tezenis batte la Moncada in gara-1 dei quarti playoff, parte bene, fa quello che deve fare. Ma la vittoria è stata tutt’altro che scontata. Anzi, la Scaligera per tre quarti dell’incontro è stata sotto. Lì ad inseguire i siciliani e se stessa. Poi ha trovato la via della redenzione. Comprensibile si sudasse, si faticasse, si dovesse soffrire. Ma Verona si è scoperta grande al momento giusto. Sospiro di sollievo e via. Domani è già tempo di tornare in campo. Quaranta minuti tra saliscendi californiani hanno aiutato probabilmente gli uomini di Ramagli a ritrovare il ritmo partita. Vincere anche gara due permetterebbe alla Scaligera di volare in Sicilia con la consapevolezza di avere a disposizione due bonus per chiudere i conti.
IN SALITA. Tutto un rincorrere. La pausa poteva arrugginire. I risultati della lunga attesa si vedono subito. La Tezenis viaggia a lenta carburazione. Non trova facilità nei soliti giochi. Sbaglia molto sotto al ferro, non trova i punti di Umeh e cerca ancora il miglior Ndoja. Agrigento (senza il suo play titolare Piazza fuori per infortunio e a rischio anche per la prossima gara) viaggia alla sua velocità. Penetra facile in area veronese, mette pure qualche bomba irriverente. E ci prende gusto quando vede che la regina della A2 Gold è in rincorsa e non riesce mai a piazzare lo scatto giusto.
ALTALENA. La sorpresa è servita. Almeno così va per i primi due quarti. La Scaligera viaggia sotto media, sotto ritmo, sbaglia molto, concede troppo. E la Moncada ringrazia. Trovando anche leggerezza in conclusioni non sempre facili. Per dire: i siciliani infilano sette bombe contro le due di Verona. Dal campo trovano un apprezzabile 62 per cento, mentre la Scaligera si ferma a 48. L’impressione è che il meccanismo non si sia inceppato. Verona deve solo ritrovarsi. Ma Agrigento ha la bravura di non far entrare in ritmo i veronesi. Il primo quarto vede gli uomini di Ciani avanti di cinque (18-13).
Ci sta, sono quindici giorni che Verona non gioca una vera partita, mentre i siciliani arrivano di corsa dall’ottavo di finale vinto contro Treviso. Conta anche questo e non poco. Ndoja rimedia un 1/5 dal campo. Umeh non riesce ad esplodere cannonate. Dalla distanza è notte fonda: 0/5. Ma c’è tempo. La Moncada, nel secondo quarto, però legge gli umori della gara e riparte con due bombe irriverenti di Vai e Saccaggi per il terribile +11 siciliano (24-13). La reazione di Verona c’è. Risale la china la Tezenis, difende meglio, ma dà la sensazione di non avere ancora difesa solida e fluidità di passaggio.
Verona mangia punti in area, lavora meglio al rimbalzo, contiene Williams e Udom e si ritrova sotto di un punto (28-29) con la prima bomba di giornata scagliata da Reati a 4’49” dal termine del secondo quarto. Aspetti il sorpasso. Ma non arriva perchè Agrigento è chirurgica nel punire le esitazioni veronesi: due missili sparati dalla distanza da Saccaggi e Chiarastella vanificano la bomba di De Nicolao. All’intervallo lungo Verona s’infila meditabonda negli spogliatoio sotto di sei: 40-46.
ARRIVA LA BOMBA, Verona c’è e nonostante la notte complicata riesce a pareggiare i conti al termine del terzo quarto: 62-62. In dieci minuti di fuoco c’è la rimonta, un paio di scelte arbitrali dubbie che fanno arrabbiare il PalaOlimpia e l’orgoglio di Agrigento che riesce a non farsi mai sorpassare. Dudzinski piazza subito il 48-40. Poi inizia lo show di Umeh: due bombe e un’entrata dolce che porta Verona a meno due (48-50). La Moncada rimbalza avanti, la Tezenis la riprende. I 15 punti di Umeh fanno da tonico, Verona meglio anche al rimbalzo. Più fluida, più aggressiva, più bella. E si va al gran finale.
SORPASSO. Con Verona che sorpassa. Sono letali due bombe di Reati e Giuri. Un sei a zero spietato che spacca il cuore di Agrigento e mette le ali a Verona. Finisce la salita? Macchè. La Moncada ha sette vite, resta sotto, non permette a Bosca e compagni di piazzare break mostruosi. E il risultato è che a 2′ dalla fine tutto è ancora in gioco con la Tezenis avanti 78-75. Qui si vince: Reati ruba palla, Monroe infila, Ndoja diventa re nel traffico e consegna a Verona altri due puneti. Il gran finale è tutto di Darryl che artiglia palla, va verso il canestro, pensa quello che pensano tutti: schiacciatona per il definitivo 84-76. Sudata, voluta, meritata.

Simone Antolini