Rassegna stampa: L’Arena 27 marzo 2014

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BRAIDA GIACOMO

Braida illumina: «Torniamo a riveder la luce»

I muscoli, la testa, l’energia. E pure gli infortuni. «Forse torneremo presto a riveder le stelle». Citazione dantesca per Giacomo Braida, preparatore atletico della Tezenis. I gialloblù devono prepararsi al gran finale. Già da adesso. Calibrando i carichi di lavoro e usando corpo e mente come un tutt’uno.
La Scaligera tra maggio e giugno si giocherà un’intera stagione e pure il futuro nelle sfide senza respiro dei playoff. E sarà vietato arrivare scarichi, senza energie e senza idee. Verona comanda da quando è iniziata la nuova stagione è ad un passo dal conquistare (mancano due vittorie) la matematica certezza di chiudere il campionato di A2 Gold al primo posto. Pure questo sarà fondamentale.
Ma poi inizierà una storia tutta nuova. Da vivere con addosso il mantello rosso di Superman. Perchè, se non voli e ti lasci buttare addosso kriptonite dagli avversari, il finale potrebbe trasformarsi in tragedia. Ma nessuno, naturalmente, in via Cristofoli ha mai pensato di sottovalutare qualcosa o qualcuno. Intanto, però, parla l’uomo dei muscoli e degli impianti energetici gialloblù.
Braida, come sta oggi la squadra e quanto gli infortuni di questo ultimo periodo hanno reso più difficile il suo lavoro?
«La squadra oggi risente del duro periodo di lavoro ma anche delle energie spese nelle finali di Coppa Italia. Sapevamo che sul piano fisico e mentale avremmo dovuto pagare qualcosa».
E come vi è stato presentato il conto?
«Infortuni, questo è evidente. Ma anche un calo di brillantezza nella performance fisica offerta dai ragazzi. I piccoli incidenti che abbiamo avuto erano stati ipotizzati ma non pensavamo magari si protraessero così a lungo. Già da mercoledì, però, siamo riusciti a tornare ad allenarci in dieci. E posso dire, incrociando le dita, che stiamo quasi tornando alla normalità. Forse siamo arrivati alla fine del tunnel e stiamo intravedendo la luce».
Ora quale sarà la tabella di marcia che dovrete seguire per arrivare nel miglior modo possibile al ‘massacro’ dei playoff?
«Intanto, la prima cosa da fare è guarire. E i segnali che stanno arrivando sono più che confortanti. Poi dovremo gestire gli ‘stop and go’. Dopo la sfida contro Casalpusterlengo, infatti, osserveremo un turno di riposo visto che a noi sarebbe toccato giocare con Forlì che non c’è più. La pausa andrà gestita bene. Pure il primo turno dei playoff dove noi resteremo a guardare. Comunque, in questo periodo abbiamo già cominciato a programmare questi periodi di stop. Tenendo conto di un altro aspetto fondamentale: al termine del prossimo turno di campionato, in caso di vittoria contro Casalpusterlengo e sconfitta di Brescia, ci troveremmo nella condizione di gestire la parte finale di stagione con in mano la certezza del primo posto. La programmazione diventerebbe mentalmente serena e ci permetterebbe di lavorare in vista playoff su un periodo molto più lungo».
Lavorare come?
«Abbinando una fase di carico ad una di adattamento per chiudere poi con una fase di scarico. Per arrivare così ai playoff con la forma fisica ideale».
D’accordo, ma se il testa a testa con Brescia si protraesse fino all’ultima giornata di regular season, che tipo di atteggiamento ci si deve aspettare dalla squadra?
«Il primo step è la prossima partita. Se vinciamo noi e anche Brescia, andremo a creare un periodo di carico pre-Ferentino e poi dopo, se i risultati ci saranno favorevoli, lo allungheremo di un’altra settimana. Chiudendo con un adattamento ed una fase di scarico. Questo è il percorso. Ma, come dicevo, è importante che tutti i ragazzi si mettano le spalle i loro infortuni».

Simone Antolini