Rassegna stampa: L’Arena 26 febbraio 2015

0
1849

NDOJA BRESCIA VRR

«La Tezenis ha un gruppo solido. Non stiamo là davanti per caso»

Il dito? Lui è più forte di quell dito. L’indice della mano destra ha perso la sfida con Klaudio Ndoja. È stata dura, certo. Ma alla fine il guerriero ha vinto sul campo. C’è stata attesa.
Per tre turni l’ala della Tezenis è stata costretta a mordere il freno. Ma poi, al momento giusto, Ndoja è tornato in campo per prendere parte al big match contro Brescia.
Prestazione di cuore e all’apparenza nessun timore. Coach Ramagli ha ritrovato uno dei suoi uomini più importanti e adesso farà di tutto per averlo sempre in campo, sempre in prima linea. E, intanto, Klaudio torna a parlare.
Ospite della trasmissione sportive «Che aria tira» di TeleArena, l’italo-albanese ha parlato di tutto. Vittorie, futuro, gruppo, obbiettivi.
PRIMO PASSO. Klaudio parte dal successo di venerdì scorso: «Era fondamentale vincere con Brescia», dice, «perché ci avrebbe dato il 2-0 negli scontri diretti. Loro in realtà non sono mai stati primi, anche per le conseguenze di questo campionato stranissimo che sembra quasi una barzelletta. Si dice che la partita più bella è l’ultima vinta e la più importante la prossima che giocherai, per cui siamo contenti di aver vinto perché così abbiamo guadagnato un po’ di serenità per il futuro. Brescia non ha quella posizione di classifica per caso. Giocano bene e sono lì nonostante nessuno li avesse inseriti tra i favoriti in estate. Ormai le prime due posizioni si possono considerare abbastanza consolidate».
I MOSCHIETTIERI. Forza nelle parole, forza nei fatti, forza in campo. «Questo è un gruppo molto unito e questo è fondamentale. I risultati non vengono mai da soli. Quando c’è affiatamento le vittorie arrivano perché tutti remano insieme nella stessa direzione e se si presentano delle difficoltà ognuno sa di poter contare sugli altri. Inoltre abbiamo grandi qualità, non ci manca nulla. Michael Umeh, per esempio, nonostante abbia già superato i trent’anni è sempre una guardia di grande atletismo. Darryl Monroe continuo a pensare che sia un giocatore che c’entri poco con questa categoria. È stata molto brava la società a prenderlo e credo possa fare il centro anche in Serie A perché non ci sono più tanti giocatori dominanti in quel ruolo. La mia posizione in campo? Nasco come ala piccola, ma col tipo di basket che si sta imponendo in questi anni, con la necessità di aprire gli spazi dentro l’area, ho giocato sempre di più da ala grande. A me comunque non interessa. Se gioco, mi va bene tutto. L’importante è poi fare quello che si sa fare meglio in campo, cercando di dare sempre il massimo. È questa mentalità che mi ha fatto arrivare dove sono. Sono il miglior tiratore da tre della categoria, ma è un premio che non ha importanza. Io, così come tutta la squadra, voglio solo alzare la coppa a fine stagione».
PROVA D’ESAME. Chiuso il capitolo dedicato alla sfida con Brescia, la Tezenis ha iniziato a pensare subito alla trasferta che la attende domenica prossima a Biella. Contro l’Angelico, nell’anticipo delle 12, la capolista dovrà sfoderare l’ennesima grande prova.
L’avversaro è di buonissimo livello. E in passato si è già regalato prestazione di grande levatura tecnica e agonistica. Ndoja lo sa bene: «Biella sta dimostrando di essere una squadra molto buona, soprattutto in attacco. Hanno tanti punti nelle mani e cercano sempre di segnarne uno in più degli avversari. Hanno due giocatori molto importanti dai quali dipende buona parte della loro efficacia offensiva. Benjamin Raymond in questa categoria fa la differenza. È tosto, fisico, ma è pericoloso anche da fuori. Alan Voskuil invece è un grande tiratore. Si prende sempre molti tiri, anche quelli difficili. Dovremo essere bravi a fargli prendere soprattutto quelli più complicati, marcandolo bene. In ogni caso sarà una battaglia. Loro, dopo essere stati eliminati dall’Eurochallenge, stanno giocando meglio perché si sono alleggeriti di un impegno. Per noi è una partita fondamentale per conquistare il primo posto e il vantaggio del fattore campo nei playoff. Il pubblico? Speriamo di poter contare sul calore di tanti tifosi. Sono sicuro che con le vittorie ci sarà sempre più entusiasmo».

Simone Antolini