Boscagin è senza limiti. Sale nell’Olimpo Tezenis
Boscagin nell’Olimpo Tezenis. La conferma arriva anche dal campo. Le lacrime del capitano dopo la conquista della Coppa Italia di A2 sono solo istantanea della grandezza di Giorgio. Cuore tenero e grinta da guerrigliero. I numeri dicono altro, molto altro. La presenza di sabato sera contro la Givova Napoli ha permesso a Boscagin di superare Sandro Boni nella speciale classifica delle presenze con la maglia della Scaligera. La statistica tiene conto dei primi due campionati della Lega e inizia nel 1983.
Inarrivabile, al primo posto, Roberto Dalla Vecchia con 385 presenze. Al secondo posto proprio il Bosca con 165, dietro di lui Boni a 164. Appena fuori dal podio Moretti con 152, poi a 150 Rombaldoni e Zamberlan.
Bosca – ieri è stato celebrato anche dalla trasmissione di TeleArena «Che Aria Tira» – oggi più che mai, è simbolo della pallacanestro veronese. Un eroe moderno. L’uomo giusto che porta la fascia al braccio e sta guidando la Tezenis nella strada insidiosa che conduce alla promozione in serie a. Esempio di stile. Uomo capace di prendere sempre per mano la squadra nel momento del bisogno. Quando ha pianto per Verona si è «giustificato» così. «La mia felicità è la felicità di tutti e proprio per questa l’ho vissuta con grandissimo trasporto».
PARAGONI. Bosca oggi viene paragonato a Roby Dalla Vecchia. Il mito di ieri il campione di casa Scaligera di oggi. Ed è proprio il primatista di presenza con la maglia gialloblù che incorona il Bosca. «Giorgio» racconta Dalla Vecchia «merita di essere considerato simbolo e guida carismatica della Tezenis. I meriti sono stati ampiamente acquisiti sul campo. Mi piace per la sua grinta, per il trasporto con il quale vive le partita, per la carica che sa trasmettere ai suoi compagni. I recenti successi della Scaligera hanno permesso a Boscagin di raccogliere le soddisfazioni che meritava da tempo. Lo considero l’uomo giusto per trascinare Verona».
L’INVESTITURA. Dalla Vecchia non ha dubbi: «Dovessi trovare nella Verona di oggi un giocatore simile a me penserei proprio a Giorgio. Ci sono tanti punti in comune. Lui mi piace per la sua cattiveria agonistica. Siamo dei buoni che sanno farsi rispettare. Sempre pronti a dare tutto per la causa. Giorgio è un veronese che ama Verona e i suoi colori. Per forza di cose si sente in obbligo di dare qualcosa in più. Ma non penso viva questa situazione come un peso. Semmai come un grande stimolo».
IL QUINTETTO. Dalla Vecchia gioca con i ricordi e con i nomi dei tanti campioni passati da Verona. «Il mio quintetto ideale? Faccio una premessa: oltre ai cinque nominati vorrei inserire tanti altri giocatori che hanno fatto la storia di Verona. Tipo Dalipagic, Gray, Kempton, Bullara. Ce ne sono troppi, si rischia sempre di fare torto a qualcuno. Comunque, ecco il mio quintetto: Bonora come plaumaker, Williams guardia, Boscagin come ala, Schoene in posto quattro e Gnad come pivot. Ecco, questa è la mia squadra ideale. E, naturalmente, c’è spazio anche per Bosca».
IL CONSIGLIO. Dopo i complimenti arrivano anche le carezze del saggio Dalla Vecchia. C’è un campionato da vincere. A tutti i costi. «La Tezenis sta facendo molto bene. Deve mantenere i piedi ben saldi per terra, lasciar stare qualsiasi tipo di pronostico. Conta solo il campo. E sul parquet si è visto che la Scaligera quest’anno può mettere tanta qualità. Il feeling con il pubblico è eccezionale. Ora arriva il momento della verità. E la Tezenis dovrà farsi trovare pronta. Con un Bosca in più. E uomini così possono fare la differenza».
Simone Antolini
