Rassegna stampa: L’Arena 17 marzo 2015

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SEIACASA

Boscagin, Reati e Gandini: la vita dei senatori Tezenis

La loro vita. Quella fuori dal campo: lo zaino della Scaligera in spalle, le porte del PalaOlimpia che si chiudono e la macchina che aspetta nel parcheggio. L’altra vita, inizia lì. E ieri Giorgio Boscagin, Luca Gandini e Davide Reati la loro vita l’hanno raccontata a «Sei a Casa», programma di TeleArena condotto da Elisabetta Gallina
CORSE, SOGNI E VINO. Giorgio Boscagin ha imparato prestissimo a correre dietro ai suoi sogni: «Da bambino mi allenavo tre volte a settimana, più la partita. Poi gli allenamenti sono diventati quattro. Prendevo il treno la mattina da Caldiero, in un quarto d’ora ero a Verona. Molto più veloce il treno dell’autobus. Andavo a scuola fino alle 13.30, poi alle 15 andavo ad allenarmi con la mia squadra e dalle 17 con la Serie A, coi grandi. Mi veniva sempre a prendere mio padre, uno che non finirò mai di ringraziare per la pazienza e per quel che ha fatto per me. Abbiamo fatto tanti sacrifici tutti insieme, mi piacerebbe dire che basta il talento per arrivare a certi livelli ma sarei bugiardo se non dicessi che anche la fortuna ha la sua bella incidenza nel percorso di un atleta».
Poi Bosca butta lo sguardo oltre la siepe. Quando non ci saranno più palloni da mettere nel cesto, ci sarà una nuova vita da costruire: «Non so cosa farò, quando smetterò di giocare a pallacanestro, non ci ho ancora pensato. Di tempo ne ho ancora, almeno qualche anno. Fra i miei hobby coltivo la passione per il vino, sto frequentando un corso per sommelier e aprire un giorno un’enoteca è un’idea che mi stuzzica. Enoteca dal Bosca? Perché no».
UN MATRIMONIO SPECIALE. Luca Gandini stupisce: «Non volevo sposarmi nella maniera classica, così solo quattro giorni prima ho proposto alla mia futura moglie di sposarci a Las Vegas. Eravamo negli Stati Uniti con Boscagin, con cui in questi ultimi anni è nata davvero un’amicizia molto profonda. È stato bello, lei ovviamente ha accettato. Il matrimonio è andato anche in diretta su streaming, così anche parenti e amici hanno potuto vederci». Rino, papà di Luca, ha fatto il calciatore professionista. Portiere ad alti livelli. E allora succede che «ho cominciato anch’io col calcio, mi hanno messo in porta ma alla prima partita in cui ho preso quattro o cinque gol scelsi di orientarmi sul basket e ne sono contento per come è finita. Consiglio a tutti i ragazzi di fare sport».
LA SCELTA DI DAVIDE. Davide Reati è il terzo senatore di casa Scaligera. Rimasto dalla precedente avventura sempre sotto la gestione Ramagli. Racconta la sua vita. Da bambino che si apprestava a fare la scelta giusta «Quando sei giovane sogni ed è giusto. Sognare è lecito. Ogni ragazzino che comincia a giocare a pallacanestro pensa di arrivare nell’Nba, poi però devi fare i conti con la realtà ed essere responsabili e maturi da capire la propria dimensione e riconoscere i proprio limiti. La mie giornate da piccolo? Dopo aver pranzato uscivo di casa alle tre del pomeriggio e tornavo alle nove, dieci di sera. Tempo per svaghi vari e amici ce n’era poco. Il mio primo allenatore? Non mi andava molto a genio, ma ero proprio bambino e in campo non ci sapevo ancora stare. Io però l’accostai alla figura che mi impediva di giocare, non necessariamente il primo istruttore è quello che ti resta più in testa».
«A scuola», va avanti, «non ho mai avuto problemi. Il sei arrivava e spesso anche qualcosa di più. Ricordo le parole di un mio insegnante, mi diceva sempre: “Reati, devi decidere: o la scuola o la pallacanestro”. Per me la scelta è stata facile, il basket è sempre stato il mio grande amore. Anche adesso. Prima di Verona l’unica mia esperienza lontano da casa è stata Varese, prima ero a Treviglio ma la sera tornavo sempre a casa a Cernusco. Mi trovo davvero molto bene a Verona, in tutto. Dalla società ai compagni, per di più con Boscagin e Gandini che erano miei compagni di squadra anche l’anno scorso è nata davvero una bella amicizia che va oltre il rapporto normale fra giocatori. E la città è super».

Simone Antolini