Rassegna stampa: L’Arena 17 aprile 2015

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Coldebella, l’Europa «vuole» Verona

Visita in sede attorno all’ora di pranzo. Claudio Coldebella, direttore generale della Lega Pallacanestro, si è intrattenuto per più di un’ora con il presidente Gianluigi Pedrollo, il direttore sportivo Gianluca Petronio e il responsabile marketing Andrea Sordelli. Nella sala riunioni della Tezenis il diggì ha illustrato ai dirigenti veronesi l’opportunità di poter prendere parte alla prossima edizione della Challenge Cup. Un premio per la conquista della Coppa Italia di A2. Una sorta di wild card per poter tornare ad esibirsi in Europa dopo tanta assenza.
Coldebella, è venuto a portare l’Europa a Verona?
«Verona se l’è guadagnata. Io ho ancora negli occhi le immagini bellissime della Coppa Italia alzata dalla Tezenis a Rimini. Non è mai facile vincere un trofeo. La ciliegina sulla torta è la possibilità di partecipare adesso ad una coppa europea».
E il confronto con Pedrollo e Petronio a cosa ha portato?
«Faccio una premessa: mi ha fatto molto piacere visitare la sede. Verona non è solo campo, ma anche organizzazione e si vede da quello che ho trovato qui. Con il presidente è sempre piacevole parlare. Lo trovo stimolante perchè è mosso da grande passione».
Considera questo confronto un primo passo per arrivare poi ad una risposta definitiva della Scaligera sulla reale volontà di partecipare all’Eurochallenge?
«Una scelta va ponderata e passa dalla voglia e dal desiderio. C’è un’opportunità, grazie alla strada intrapresa l’anno scorso da Biella che ha scelto di misurarsi anche in Coppa grazie all’aiuto della Federazione e della FIBA Europa. E sono convinto che qui a Verona decideranno di fare la cosa che ritengono migliore per loro. Senza fretta, senza frenesie».
Lei ha conosciuto la Verona dei tempi d’oro. La Tezenis di oggi è tornata a vivere di luce propria. Il salto in Europa sarebbe un ulteriore certificato di garanzia?
«Assolutamente sì. Verona è un posto speciale e ambizioso. Lo dice il mondo del basket. E questi sono segnali importanti».
C’è un rammarico a ripensare al campionato di A2 Gold. Per strada si sono perse Veroli e Forlì
«Dispiace molto. Lo sport italiano deve dare regole ben precise e deve capire che queste cose fanno male allo sport. E quest’anno in Gold abbiamo avuto brutti esempi che vanno assolutamente cancellati. Le società devono capire che struttura, solidità e organizzazione sono fondamentali per andare avanti».
Da ex giocatore, chi l’ha stupita della Tezenis?
«Andrea De Nicolao. Lo avevo a Treviso e mi è piaciuta la sua scelta. Ha accettato di scendere di un gradino per essere protagonista in una piazza che era in rampa di lancio e che lo ha saputo amare e valorizzare al meglio».
Ride Verona, pure Venezia in A Treviso in Silver sono splendido esempio di pallacanestro d’avanguardia
«Un bellissimo esempio. E tra l’altro nel gioco ad incastri dei playoff potrebbe uscire un derby tra Verona e Treviso. Sarebbe cosa davvero affascinante. Conosco molto bene queste realtà. Il Veneto è una terra che ha dato tanto alla pallacanestro. Ed è bello vedere che Treviso e Verona stanno tornando grandi. E non è certo un caso».

Simone Antolini