Le parole di Dalmonte dopo Roseto

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Il tecnico della Tezenis Verona, Luca Dalmonte, al termine della gara in sala stampa ha commentato: “Ho detto alla squadra che, al di là di un sorriso per una partita, vinta, dobbiamo avere una violenza inaudita per fare un’autocritica singolarmente e di gruppo perché credo che siano inaccettabile momenti partita dove, escludendo l’egoismo perché non lo voglio neanche prendere in considerazione ma con una leggerezza mentale e con una superficialità potenzialmente letale, noi non possiamo rischiare di sprecare quello su cui lavoriamo tutti i giorni e su quello che virtualmente potremmo fare. Questa mattina ho detto alla squadra che possiamo sbagliare un tiro, ma non dobbiamo sbagliare il senso della partita e le tre regole che abbiamo dato alla partita. E se durante la partita, fronte ad un tiro sbagliato, succede quello che potenzialmente avevo previsto e che ci poteva condannare, vedi sbagliamo un tiro e non facciamo il taglia-fuori, allora è questo che a noi serve, e ho detto: sfruttiamo il fatto che questa lezione la possiamo portare a casa con il sorriso di una vittoria ma se il sorriso diventa una risata che fa dimentica l’autoanalisi questo ci condannerà.
Sapevamo che legittimamente, dal punto di vista sportivo, Roseto ci avrebbe aggredito e piuttosto di subire un canestro sarebbero morti in campo. Noi abbiamo giocato con una superficialità e molli in certe occasioni rincorrendo cose che sono fuori dal nostro controllo. Sapevamo che sarebbero stati difensivamente in questo modo e non ci siamo adeguati, forse traditi dall’inizio troppo facile, per poi svegliarci in un minuto e prendere un parziale che li ha riportati in partita troppo facilmente e poi non siamo mai riusciti ad essere troppo solidi quando avevamo due o tre possessi di vantaggio quando la partita si stava più o meno chiudendo.
Abbiamo fatto un buon lavoro su Ogide, quello che ci stavano per condannare, soprattutto nei primi venti minuti, erano: gli uno contro uno subìti troppo facilmente ed i rimbalzi in attacco di tutti. La somma di questi due voci alla fine dei venti minuti il che vuol dire che è una voce che si avvicina al 40% su due aspetti che erano, non dico cancellabili, ma almeno limitabili”.