La Tezenis va liscia. E’ padrona del campo e Veroli soccombe

0
851

Facile, bello, semplice. La Tezenis spazza via Veroli (94-68 il finale), continua la sua marcia solitaria in testa alla classifica del campionato di serie A2 Gold, dimostrando ancora una volta grande capacità di lettura della partita. Una passeggiata di salute. Ma è diventata tale grazie all’atteggiamento. Verona non vuole concedere nulla a nessuno. Vuole punti, record e l’applauso convinto del pubblico. Un altro passo avanti, il modo migliore per iniziare il girone di ritorno. Anche se oggi l’avversario non era dei più tosti.
Tutti pensano: è gara facile. La Tezenis è prima, Veroli è ultima dopo che Forlì si è autoeliminata. Il pensiero non tocca Alessandro Ramagli. Per una settimana l’allenatore di Verona ha inseguito un solo obiettivo: non staccare la spina. Guardia alta e colpire. Veroli è una squadra in costruzione. Ha cambiato molto rispetto alla scorsa stagione e si é pure rinnovata in corsa. Va colpita al cuore subito. Con ritmo, determinazione, estrema lucidità. La Scaligera parte con l’idea giusta: giocare in scioltezza senza sottovalutare gli uomini di Lupo Rossini. I ciociari, tra l’altro, non hanno proprio nulla da perdere e si presentano senza timori e affanni, attaccandosi con denti e unghie alla coda Tezenis. Naturale sia Verona a comandare.
La prima accelerata arriva nei dieci minuti di presentazione al pubblico. La Scaligera non carica dalla distanza (da annotare una sola tripla di De Nicolao), gioca con grande lucidità in area, affidandosi all’ottimo lavoro in post di Monroe che dispensa e regala primizie. Bene Radic dall’altra parte. Dieci punti di salute per tenere vivo l’interesse. La capolista chiude il primo quarto 28-22. Netta la supremazia al rimbalzo, energia contenuta, e l’impressione di avere tutto sotto controllo.
Ed ecco l’allungo. Prevedibile quando la Tezenis decide di alzare il ritmo, incendiare la retina e chiudere in anticipo la gara. Verona ha la giusta forza e personalità per modellare l’incontro a piacimento. Concede qualche rimbalzo, lavora su palle sicure e da due colpisce con grande precisione (70%). Fa ancora un po’ freddo dalla distanza (solo 2/10) all’intervallo. Ma Verona è già avanti di 14 punti. Il parziale 46-32 sottolinea il divario tra le due squadre. Evidente. C’è grande distribuzione di punti (9 per Bosca), nessuno in doppia cifra, tutti protagonisti. Verona macina, si contiene, allunga, respira e riparte. Tutto perfetto così. Ramagli distribuisce minuti. E tutto funziona.
La partita si rianima per un attimo nel terzo quarto. Giusto il tempo di vedere Veroli piazzare un parziale di 11-2, che permette ai ciociari di arrivare a meno quattro da Verona (48-44). Vietato stuzzicare la capolista però. Mike Umeh infila due bombe di fila e dieci punti complessivi nel quarto. Boscagin completa la festa dalla distanza, con antipasto gentilmente offerto da Ndoja: penetrazione e palla morbida consegnata al paniere. Insomma, la Tezenis si ritrova avanti 71-54 ad un deca dalla fine.
L’ultimo quarto è un giro di valzer. La palla corre veloce e la Scaligera si diverte a colpire dalla lunga distanza. C’è gloria pure per i ragazzi Mazzantini e Bartolozzi. Troppo facile per Verona che trova la strada spalancata e può gestire il suo finale senza alcun patema. Dominio assoluto al rimbalzo, sotto canestro, buona percentuale (54 per cento) al tiro e la solita grande capacità di comandare la gara. Due punti di salute. E adesso sotto con il trittico delle siciliane: Barcellona, Agrigento e Trapani. Con Brescia in scia che non molla nulla.

Simone Antolini – L’Arena