De Pol: «Senza energia e carattere a Trieste non vinci»

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«Nel secondo tempo abbiamo cambiato registro, il livello di energia che ha messo in campo Trieste nei primi due quarti era decisamente superiore al nostro. Siamo andati in difficoltà, ma nello spogliatoio le “preghiere” di Ramagli hanno sortito l’effetto che volevamo. Abbiamo alzato il livello di energia e preso qualche punto di vantaggio, conservandolo fino alla fine dopo aver continuato a lottare contro una squadra come Trieste che si è dimostrata davvero coriacea». Così Sandro De Pol, viceallenatore della Tezenis Verona, al termine della gara vinta 93-79 al PalaTrieste nella quinta giornata di andata di A2 Gold.
CARATTERE E BUONE SCELTE. «Ringrazio coach Ramagli per aver fatto venire me in sala stampa sapendo bene quale è il valore che rappresenta per me questa partita. La gara? Venivamo da precedenti negativi nelle partite giocate negli anni scorsi a Trieste, ma abbiamo messo a frutto quest’esperienza sapendo che per venire a vincere qui devi avere qualcosa in più non solo nell’energia ma anche sotto il profilo caratteriale. Abbiamo fatto anche buone scelte in attacco, sfruttando bene i nostri tiratori da tre dopo averli liberato con buone soluzioni. Giocare in area contro Trieste per di più era davvero difficile».
POCHE PAROLE, TANTO LAVORO. «Si dice che chi ben comincia è a metà dell’opera. Io dico che abbiamo una squadra da battaglia. Spesso e volentieri addetti ai lavori anche di altre realtà ci indicano come i favoriti, ma questo è il tipico sport italiano di chi vuole scaricare le responsabilità sugli altri. E questo lo fa chi è più debole. Possiamo competere con tutti, ne siamo consci. Siamo stato costruiti per questo, ma adesso noi pensiamo solo a lavorare con molta umiltà sapendo che domenica avremo davanti un altro avversario agguerrito».
TRIESTE, CHE LABORATORIO. «Da triestino sono parecchio di parte, ma è un piacere ed un orgoglio veder giocare questi ragazzi, la maggior parte dei quali cresciuti nel vivaio. È bellissimo vedere giovani che qui hanno la possibilità di crescere e poi esplodere. Come sta facendo Tonut, come è successo a Ruzzier. Trieste è uno dei pochi posti dove si può ancora lavorare molto bene anche a lungo termine per creare giocatori non solo per Trieste ma anche per tutta la pallacanestro italiana, che oggi come oggi vive una carestia pazzesca».