«Un nucleo per ripartire l’avremmo già»

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GIORGIO VIGHINI SHOW

«Il main sponsor, Tezenis, sarà importantissimo per il nostro futuro, ma non è ancora il momento di parlarne. Ancora, in questi giorni, per noi parla l’amarezza. Mai come ques’anno abbiamo avuto 15-20 professionisti suddivisi nelle varie aree di competenza praticamente perfetti». Così Giorgio Pedrollo, responsabile dell’area tecnica della Tezenis Verona, giovedì 14 maggio al “Vighini show”, trasmissione di approfondimento sportivo di TeleNuovo condotta dal giornalista Gianluca Vighini. «Per tutta la stagione regolare siamo stati bravissimi. Abbiamo vinto a Brescia senza Monroe, vinto a Torino all’ultima giornata con un avversario che ci teneva molto a batterci. A frenarci è stata la pausa così come la testa, ripartire nei playoff è sempre un’incognita per chi li ha già acquisiti, e per di più come prima testa di serie, ma paradossalmente meno per chi li raggiunge all’ultima giornata. Gara-1 con Agrigento l’abbiamo vinta perché il pubblico ci ha aiutato a vincerla, ero convinto che in gara-2 avremmo reagito in maniera diversa e invece no perché la squadra ha manifestato segni di cedimento. Aver battuto le nostre concorrenti due o anche tre volte fra stagione regolare e Coppa Italia credevamo potesse diventare un punto di forza ed invece si è rivelato quasi il contrario. Ed in gara-2 Agrigento ha giocato senza pensieri, leggerissima, quindi senza paura. Con due vittorie in casa ci stava anche di poter giocare così così la terza, tornando a giocar bene però in gara-4 come in effetti è stato in gran parte. Avessimo vinto gara-1 e gara-2, male che potesse andare in trasferta, saremmo tornati al PalaOlimpia in gara-5 con cinquemila spettatori a sostenerci e quindi con ottime probabilità di andare avanti. Il budget? Buono, ma non è il più alto della A2 Gold. Ci sono società che hanno speso molto più di noi. E il dilettantismo è un vantaggio solo per le i club non onesti, non per quelli come la Scaligera Basket. Ramagli è un grande coach ed un grande uomo, come ha dimostrato assumendosi tutte le colpe quando si perde. Chi sarà il prossimo allenatore? Presto per dirlo. Di sicuro in Italia ci sono tanti buonissimi allenatori. E Ramagli è uno di questi. Che succederà adesso? Una parte importante ruota attorno al dottor Sandro Veronesi, presidente del Gruppo Calzedonia che ha continuato a credere nel nostro progetto e a seguirci molto, come mi ha anche riferito mio cugino Giulio Pedrollo. Mi auguro lo faccia ancora, perché questa squadra ha cinque o sei giocatori che creerebbero un nucleo importante per l’anno prossimo. Mio padre Gianluigi? Con lui ho un ottimo rapporto, la sua reazione come quella del vicepresidente Sandro Bordato non è stata quella di due dirigenti che guardano solo all’investimento economico, in questi giorni l’umore è già cambiato e la voglia di continuare c’è tutta. La Scaligera Basket è parte importante di una città come Verona sportivamente parlando incredibile con due squadre di calcio, una di calcio femminile fresca campione d’Italia, una di alto livello di pallavolo, di rugby. Qualcosa di clamoroso. Significa che anche nei momenti di crisi Verona ha risposto presente».