Crespi: «Dobbiamo ancora lavorare molto»

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CRESPI-LEGNANO

Di seguito le dichiarazioni di Marco Crespi, capo allenatore della Tezenis Verona, nella sala stampa del PalaOlimpia dopo la gara vinta 67-72 da Legnano Knights nella quarta giornata di andata di A2, giocata domenica 24 ottobre.

«Abbiamo perso una partita che con quattro punti di vantaggio, essendo già entrati negli ultimi due minuti, aritmeticamente può essere riaperta soprattutto con un tiro da tre. Abbiamo commesso un grave errore e siamo stati segnati dal destino perché in tre partite Pacher mai aveva realizzato prima un tiro da tre, però le scelte non vanno in base alle percentuali precedenti ma in base all’aritmetica attuale.

Due cose. La prima è che oggi abbiamo giocato pensando che avremmo dovuto macinare di gioco gli avversari e questo è stato un grandissimo errore. Semplicemente vincere contro Legnano, che come ho detto alla vigilia gioca in modo serio, gioca molto bene, ha buoni giocatori, soprattutto gioca col pallone leggero come tutte le squadre che vanno in trasferta contro una che è favorita, e portare a casa due punti, come dice un mio amico famoso giornalista, anche con un colpo di tacco all’ultimo secondo, andava bene.
La seconda. Nel primo tempo abbiamo subito 13 punti negli ultimi quattro secondi dell’azione. Significa che abbiamo l’abitudine finora a fare le cose bene bene, ma quasi. Altro aspetto su cui dovremo lavorare.

Legnano ha giocato una grande partita. Quello su cui dovremo lavorare sono il cinismo negli ultimi secondi dei possessi in difesa e qualche palleggio di troppo in attacco. Oggi siamo andati tantissimo dentro, giusto per sfatare il luogo comune secondo cui siamo una squadra troppo perimetrale, nel 72% delle azioni abbiamo appoggiato la palla spalle a canestro senza trovare punti facili sia per le capacità di Legnano ma anche perché adesso nella lettura non c’è ancora chi sa essere leader del compagno ad indicargli la soluzione.

I singoli? Una persona che guida un gruppo se analizzasse la partita dei singoli dando ora dei giudizi non sarebbe un leader. Questa squadra deve imparare a giocare insieme, non è un caso che in testa ci sia Treviso che per sette-noni è la stessa dell’anno scorso. Se si pensa di fare una lista di giocatori e dire che siamo la squadra più forte, come ho sempre detto, non si può parlare di basket. I campionati si costruiscono anche vincendo una partita come questa di quattro punti, giocando in modo serio e anche con prestazioni non al top. E non dicendo che siamo uno squadrone, soprattutto dopo aver giocato appena quattro partite. Io non ho la presunzione di dire che siamo i più forti del campionato, se lo dicessi sarei un ignorante».