Amato: «Il bene della squadra prima di tutto»

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Di seguito le dichiarazioni di Andrea Amato, play della Tezenis Verona, giovedì nella conferenza stampa di presentazione nella sede della Scaligera Basket: «Sono davvero molto contento di essere qui, è un’occasione importante della mia carriera e voglio sfruttarla al massimo. Arrivo in punta di piedi, arrivo semplicemente per dare il mio contributo in base a quel la squadra avrà bisogno. Mi piace far segnare gli altri, quando i miei compagni fanno canestro mi sento realizzato. Mi piace anche segnare e prendermi le mie responsabilità al tiro, soprattutto quando gioco con un play vicino. Grazie alla Scaligera Basket, alla famiglia Pedrollo e a Daniele Della Fiori per avermi chiamato, cercherò di ripagare la loro fiducia. Compresa ovviamente quella dei tifosi. A Verona poi c’è Marco Gandini, il mio mentore. E qui c’è Luca Dalmonte, uno dei motivi principali per cui sono a Verona perché lo considero uno degli allenatori più bravi sulla piazza. Milano mi ha insegnato tanto, mi ha rafforzato molto. Voglio dimostrare ora quello che ho imparato in quegli anni. Milano è stata casa mia, è ancora casa mia. Ho legato molto con Alessandro Gentile, un ragazzo giovane ma dall’esperienza incredibile. Ho appena iniziato a conoscere i miei nuovi compagni e le sensazioni sono ottime, pronto a dare una mano già contro Recanati in una partita per niente facile. Differenze fra Serie A2 e Serie A? Nel nostro campionato è fondamentale il sistema di gioco, in Serie A sono determinanti le individualità. E comunque per un giocatore italiano non è facile affermarsi venendo dalle retrovie, pur con tanta gavetta, visto l’impiego di così tanti stranieri. Tutto questo non accelera il percorso degli italiani, anche questi anni mi hanno detto che posso giocare a certi livelli. Il nostro obiettivo? Vincere una partita alla volta. È il pensiero di tutti, i conti li faremo alla fine». Amato ha scelto la maglia numero 6.