Crespi: «Ci è mancata la ferocia»

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Di seguito le dichiarazioni di Marco Crespi, capo allenatore della Tezenis Verona, in sala stampa domenica sera, 27 dicembre, dopo la partita con l’Andrea Costa Imola: «Primo punto: Imola ha giocato una partita molto seria, con una rabbia agonistica di qualità. Secondo: credo che i 79 punti subiti siano nati da tante mancanze individuali nel tener ad esempio l’uno contro uno o lasciando, soprattutto ad inizio di partita, tanti tiri da tre. Piccoli dettagli in cui c’è mancato un passo in più a livello di ferocia. Terzo: sapevamo che senza due giocatori sarebbe stato complicato a livello di rotazioni in partita ma anche allenarsi cinque contro cinque durante la settimana.

In una prestazione in cui sicuramente abbiamo perso tanti palloni, i 71 punti segnati sono quasi una sorpresa. Non ero preoccupato della produzione dell’attacco, però mi aspettavo una diversa efficienza difensiva. Imola? Gioca bene, lo sapevamo visto che aveva i nostri stessi punti. Certamente è una squadra di valore.

Chikoko? Mai avuto dubbi su di lui, penso sia un giocatore di grande qualità. Anzi, oggi dopo il suo inizio eccellente nel secondo quarto ce lo siamo dimenticato. Chikoko deve essere attivato, se viene attivato certamente porta qualità.

Noi a soli quattro punti con più di cinque minuti da giocare? Nella partita di episodi di questo tipo ce ne sono stati tanti, ma abbiamo sempre lasciato un canestro proprio per mancanza di ferocia mentale. E questo è qualcosa che non mi aspettavo, mi ha sorpreso. La ferocia mentale è una questione individuale, quindi una responsabilità dei giocatori.

Noi sulla loro press? Potevamo fare decisamente meglio nel primo tempo, infatti nel secondo non abbiamo perso un pallone. Nela riunione prepartita avevo mandato un messaggio alla squadra, chiedendole di essere aggressiva ma non di giocare di fretta. Invece abbiamo giocato troppo di fretta, soprattutto nel primo tempo. Giocare aggressivi significa giocare con fiducia, giocare di fretta vuol dire che ci si sente in emergenza ma l’emergenza è qualcosa che non esiste. Sotto questo profilo non abbiamo dimostrato maturità».